“Un Grande fratello inutile”. “Chi non lo vuole ha la coscienza sporca”

Le lettere dei lettori fra favorevoli e contrari al nuovo sistema Tutor di rilevazione della velocità. Cosa ne pensate?

Sicurezza stradale sull’A8: siete d’accordo con l’introduzione del sistema Tutor?

Scrivete a redazione@varesenews.it

Egregio direttore,
A pochi giorni dalla sfortunata morte delle due suore sulla A8 (incidente causato dalla perdita del carico da parte di un camion), sui pannelli luminosi della suddetta autostrada compare la scritta: “A8 Milano-Varese: da gennaio 5 morti. Guida con prudenza!”.
Io non tollero che chi scrive i messaggi su tali pannelli, utilizzandoli tra l’altro impropriamente, si permetta di speculare sulla morte di due persone. Due suore per giunta. Morte che ben poco ha che vedere con la guida prudente.
Non sono nuovi a fare prediche in modo inappropriato, ma questa volta hanno passato il segno.
Ed ho anche la sensazione che tali personaggi abbiano in mente di denunciare la A8 come una delle autostrade con mortalità maggiore, allo scopo di avere la giustificazione per introdurre quel mostro, degno solo di un regime totalitario e del Grande Fratello di Orwell, chiamato Tutor.
Così, rendendoci sempre più schiavi, sudditi ed ipercontrollati, potranno l’anno seguente, quando magari nessun camion perderà il carico ed i morti torneranno ad essere 3 (per esempio, non so neanche come abbiano perso la vita questi altri 3), vantare una diminuzione della mortalità dell 40% . Ovviamente grazie al Tutor, davanti al quale tutti dovremo inginocchiarci e confessare in nostri peccati in nome della sicurezza.
Peccato che sia tutto falso, frutto di una errata (in malafede, ovviamente) interpretazione delle statistiche, allo scopo di rimbecillirci definitivamente e di demonizzare la velocità in autostrada.
Falsi. E pronti a mettere sul piatto persino la vita di due suore per la loro subdola ed ipocrita propaganda.
Mi domando come vengano calcolate ed interpretate le altre statistiche relative alla incidentalità stradale, se questo è il modus operandi degli operatori.

Lettera firmata

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Egregio Direttore,
ho letto con interesse la lettera di un signore che protestava contro i cartelli autostradali apparsi sull’A8 dopo la tragica morte delle due suore " "A8 Milano-Varese: da gennaio 5 morti. Guida con prudenza!". Inoltre si lamentava riguardo la possibilità che la società Autostrade metta il tutor sull’A8. Bè, io spero che invece venga messo il Tutor! Se questo signore ha così tanti problemi vuol dire che ha la coscienza sporca. Non mi sembra inoltre che le statistiche che segnalano una riduzione dei morti dove c’è il Tutor siano una "facile" propaganda: è chiaro che con il Tutor sei "obbligato" ad andare più piano, e andando più piano ci sono meno incidenti e meno morti. E’ una cosa logica. Inoltre voglio demonizzare la velocità, al contrario del signore, sia in autostrada sia su qualsiasi strada, perché sappiamo tutti che l’alta velocità è la causa maggiore di incidenti. Bè, che dire, spero solo di non trovarmi quel signore che ha scritto quella lettera in giro con la macchina.

Francesco Binda

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Caro direttore e caro signor Binda,

se usano statistiche “truccate” in modo fazioso per sostenere le proprie tesi (che probabilmente coincidono con le sue) mi lamento eccome.
Certo, da chi è solito indicare statistiche che fanno somma 200% (questa statistica base la conosce anche lei, vero? Il totale fa 1, non 2, 3 o 19) non c’è da aspettarsi niente di meglio.
Così come mi lamento se fanno la predica: i pannelli sono lì per dare informazioni utili, non per distrarre chi guida cercando di fargli venire assurdi sensi di colpa.
Solo dicendo la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità, si comprende la dinamica delle cose e si è in grado di prendere i giusti provvedimenti.
Questa è solo propaganda per demonizzare la velocità, usata come caprio espiatorio, e distogliere l’attenzione da tutto il resto (incluso lo stato delle autostrade, che è responsabilità di chi viene a farmi la predica).
E stavolta mi ha dato particolarmente fastidio, dato che anche la sfortunata morte di due suore viene sfruttata.
Vedendo come usano le statistiche in questo caso, dato che per un puro caso fortuito le posso interpretare più correttamente del solito, non mi fido più di quelle riguardanti le altre zone d’Italia.
Caro Binda, dove lo ha letto che più velocità=più incidenti=più morti? Sulla Pravda? Non è così, e lo dimostra il fatto che in Germania, SENZA LIMITI, muoiono meno che da noi. In Spagna, con limiti più bassi, muoiono di più. Come se lo spiega questo? Non è molto compatibile con la sua presunta logica. Mentre è perfettamente compatibile con l’ipocrita ed ingiustificata demonizzazione della velocità che la propaganda politicamente corretta ci propina quotidianamente . Limitare la libertà altrui senza motivi validi è degno solo dei peggiori regimi totalitari, dai nazisti ai comunisti.
Spero anch’io di non incontrarla mai per strada: se ha tutta questa paura della velocità evidentemente non è molto capace di guidare. Guardi un po’ i casi della vita: io penso che gli incidenti succedano perché la gente non è capace di guidare o perché non pensa a quello che sta facendo. Forse perché si sente autorizzata a lasciare il cervello a casa, a patto di rispettare i limiti.

Davide Ghirardini

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Caro direttore,

sono un pendolare della A8, sono favorevole alla installazione del Tutor tra Busto Arsizio e Milano.
Voglio fare una proposta creativa alla Società Autostrade.
Visto che se supero la media di 130 km/h (136 per la precisione) mi ritirano la patente, propongo che, qualora la media risulti inferiore ai 50 km/h, mi venga restituito il pedaggio.
Ieri mattina l’amato navigatore satellitare mi ha comunicato che dopo due ore di viaggio e per soli 2,30 euro, la media risultava di 37 km/h.
Cordialmente

Marco

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Caro Direttore,
sono d’accordo con il signor Ghirardini, non è colpa dell’alta velocità la causa di incidenti mortali ma il modo in cui si guida: distratti dai cellulari, ubriachi,drogati ecc. queste sono le vere cause. Servono maggiori controlli, più sanzioni per chi causa incidenti mortali,e poi una persona che è attenta e sicura nella guida potrà andare anche a 200km/h e non causerà nessun disastro.

Mary

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Ho letto l’articolo in merito all’Autovelox installato sulle due curve subito dopo la deviazione della A8 direzione Laghi con la A9 per Como-Chiasso. Secondo il mio punto di vista,essendo un pendolare dell’Autostrada da ben 17 anni, ritengo che quel tipo di strumento sia molto utile nel contesto di tratti autostradali rettilinei( magari con un numero superiore di rilevatori a distanza varia), ma non certo in quel punto dell’autostrada, dove regolarmente tutti arrivano a velocità sostenuta e in prossimità dell’apparecchio frenano per poter stare nei limiti di velocità imposti.Questo è un metodo, se non si è costantemente attenti, per provocare i tamponamenti che sono all’ordine del giorno.Vorrei aggiungere,dato l’argomento, invece un mio personalissimo parere in merito ai continui incidenti che flagellano questa autostrada, che a mio modo di vedere sono causati per la maggior parte delle volte dalla maleducazione, incivilta’ e menefreghismo, dei conducenti che si ritengono tutti dei piloti provetti e che scambiano l’auto per un salotto dove si può telefonare, leggere il giornale, parlare con il navigatore satellitare( che non capisco cosa serva in coda e in autostrada) e fare tante altre operazioni infischiandosene della prudenza e dei mezzi altrui. E termino con un suggerimento alle pattuglie della Polstrada operanti sulle Autostrade Italiane: usare il pugno di ferro e delle macchine comunissime per sanzionare anche con la distruzione della patente coloro che sulla corsia di Emergenza sbeffeggiano regolarmente chi  resta pazientemente e civilmente in coda, e propongo alla Società Autostrade di innalzare al di sopra degli spartitraffico, dei pannelli ciechi che neghino di vedere la corsia contraria,che in caso di incidente, diventa motivo di rallentamento per pura curiosità.Ringrazio per avermi dato la possibilità di esprimere il mio, e penso altrui parere sull’argomento Porgo cordiali saluti.

Fabio Monti

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Caro Direttore,

sono un pendolare della A8, e non solo. L’altro giorno, per lavoro, sono andato da Varese a Bergamo, km. 98: ho impiegato 2 ore e 15 minuti, con partenza alle 9.45. Un orario da pigrone, non da pendolare doc… Sarei pertanto lieto di pagare la multa al signor Tutor ogni mattina e, conseguentemente, di superare i 136 km di media sul tratto Busto Arsizio – Milano.
La proposta del lettore Marco sulla restituzione del pedaggio se la media è inferiore ai 50 km/h è semplicemente straordinaria.
Inapplicabile, certo, ma straordinaria. Provare per credere.
 
Cordialità & solidarietà ai pendolari.

Roberto Pacchetti

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Egregio Direttore,

le lettere di Marco e Mary mi trovano perfettamente d’accordo. Aggiungo che se la Società Autostrade mi garantissse una velocità media di 70 / 80 Km/ora, oltre ad essere contento e comunque sempre più veloce delle mie medie attuali, venderei la mia auto per compramene una d’epoca e viaggiare tranquillo.
P.S.: perchè non vengono utilizzate le telecamere autostradali per identificare quelli che fanno lo slalom sorpassando a destra e a sinistra, sempre più numerosi in quanto non esiste alcun controllo di polizia (prevenzione), ma solo autovelox (per far cassa)?

Cordiali saluti

Claudio

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Carissima redazione di Varesenews, cari lettori,
mi rivolgo a tutti voi, indifferentemente utenti della rete stradale urbana o della nostra autolaghi.
Ho letto la maggior parte delle lettere pubblicate sul tema autovelox et similis: devo ammettere che adesso sono veramente spaventata. Non dalle teste vuote che vogliono introdurre tutte questi aggeggi inutili e infernali, ma da chi ha il coraggio di indicare ancora la velocità come causa di incidenti. Certo: la velocità è la causa delle morti in strada, la terra è a forma di parallelepipedo e i maiali hanno le ali. La caccia alle streghe è finita da qualche anno. Rendiamoci conto, vi prego, che il problema della sicurezza in strada è una questione seria e ci riguarda tutti, non possiamo continuare a lavarcene le mani imputandolo alla causa meno influente ma più facilmente controllabile, che è proprio la velocità. E questo solo perchè ci rendiamo conto tutti che non siamo in grado di affrontare in modo responsabile e autorevole le cause vere. CI accaniamo contro il nulla seguendo le imbecillaggini di qualche ministro incompentente, e rimando tutti alla coscienza  dimostrata dalla lettera del sig. Davide Ghirardini. Negli scorsi quattro anni ho percorso circa 30-35mila chilometri l’anno: avanti e indietro sull’autolaghi 4, 5, 6 volte a settimana, più la normale percorrenza urbana. La causa degli incidenti NON è la velocità, non mi stancherò di urlarlo alla gente perchè sulla questione non ho il minimo dubbio. Purtroppo, una parte non indifferente degli incidenti ha una causa sola: l’incapacità di guida. E in buona parte di questi incidenti, le lesioni riportate dipendono dalla pessima qualità del mezzo di trasporto (non oso chiamare "auto" alcuni dei bozzoletti di metallo a quattro ruote che vediamo in giro). Garantisco personalmente, io che 5 anni fa, dopo un anno di patente, ho distrutto una Golf contro un pullman della Sila che procedeva contromano di fronte all’università, restando illesa (illesa!). Se a questo aggiungiamo la distrazione, secondo me primissima e indiscutibile causa di incidente, e un pò di connaturata voglia di strafare (prerogativa di giovani imbecilli, ma tristemente, devo constatare, non solo loro), abbiamo fatto la frittata, in tutti i sensi purtroppo… Da quanto tempo questi signori che se la prendono con la velocità non fanno un salto nelle autoscuole? Io sono sconcertata, diamo la patente a cani e porci e poi ci lamentiamo? Vediamo di usare il cervello quando i problemi rischiano di crearsi, invece. Citazione personale: i miei genitori non vedevano l’ora che la patente a mia nonna scadesse, naturalmente per evitare il traumatico "sequestro" della macchina. Non sto a raccontare nel dettaglio, ma senza che nessuno lo chiedesse le è stata rinnovata! Questa è una prassi diffusissima. Giusto per precisare, mia nonna non ci vede, non ci sente, e non è quasi in grado di camminare.
Tanto per continuare poi, qualcuno mi sa spiegare perchè mai devo trovarmi i soliti gruppi di neopatentati e trentenni sottosviluppati che scendono con l’acceleratore a tavoletta dal sacro monte il sabato sera? Eviterei di parlare della gettonatissima Cittiglio- Vararo, dove pare che ai bordi della strada coltivino ragazzi deficienti, molti dei quali fanatici di gare rallystiche che prontamente tentano di replicare, rischiando di ammazzare qualcuno. Mi chiedo e mi domando: perchè mai non c’è una volta che trovo la polizia stradale o i simpatici carabinieri nelle stradine strette e pericolosissime di notte, ma li incrocio puntualmente alle 11 di mattina sulla sp1 (leggi: strada del lago) quando fermano la "sciura maria" di turno con le borse del tigros a vista? Parliamone. Quello non è fare sicurezza, è fare cassa. Dove c’è da fare sicurezza, invece, tutti spariscono. Ma se invece risolvessimo i problemi all’origine? magari, il ragazzino esaltato non imparerebbe a fare stupidate che poi sarà pronto a replicare in strade trafficate rischiando la vita (degli altri!). Se vado a 100, 120 sulla strada del lago, non rischio niente nè per me nè per nessuno. Invece c’è un insensato limite di 70. Se vado a 70 dove la strada non lo permette o dove non c’è spazio per due macchine, prima o poi ammazzerò qualcuno. Ma davanti a un sistema che è disastroso in generale, non voglio sentirmi dire che la velocità causa gli incidenti, perchè sono distrazione e mancanza di cervello a farlo. Quest’estate ho visto 3 persone portate via con il 118 sulla pista ciclabile per essersi fatte seriamente male. Due in bici, una a piedi. Considerando quanta gente percorre la ciclabile, e quanta le strade… DIrei che la proporzione percorrenti-feriti non si discosta. Cosa vuol dire? Forse quel tipo correva troppo forte? Il ciclista non ha dato la precedenza al palo di legno? O il palo di legno è sbucato dall’asfalto perchè non aveva visto il ciclista arrivare? C’è una cosa che ho sempre notato, da automobilista accanita, motociclista, ciclista e podista: il cervello è sempre la miglior dotazione di serie per la sicurezza in strada. Peccato che coloro che dovrebbero pensare alla sicurezza sono i primi a dimenticarlo a casa.
 
Francesca Manfredi

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Caro Direttore,

ho una mia personale idea della causa principale degli incidenti: la distanza di sicurezza. Si si osserva questa regola, a qualsiasi velocità difficilmente si fanno incidenti. Fin qui niente di nuovo. Ma perchè non si mantiene la distanza di sicurezza? Principalmente perchè non appena ci si allontana dalla macchina che ci precede, subito qualche furbo si mette in mezzo per quadagnare una posizione. Per evitare questa furbata si serrano le fila e alla prima frenata o sbandata ci si tocca.
Lo stesso succede quando da due corsie si passa ad una, tutti in doppia fila fino all’ultimo centimetro e poi risse per inserirsi…..
Ma penso che questi siano malcostumi nostri italiani difficilmente modificabili.

Cordiali saluti a tutti

Claudio

Redazione VareseNews
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Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 26 Ottobre 2007
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