Un’occasione sprecata dal Comune

Al Teatro Sociale durante la serata antimafia con Giancarlo Caselli c'erano tutti, meno l'amministrazione comunale. Polemiche sul mancato contributo del Comune

Un pubblico da grandi occasioni, composto soprattutto di giovani. In prima fila praticamente l’intera Procura della Repubblica di Busto Arsizio, insieme al vicequestore Scalise. Sul palco, ospiti importantissimi, a partire dal Procuratore di Torino Giancarlo Caselli, tutti con vicende di mafia da raccontare. Tutti con un’accusa forte al silenzio su un fenomeno criminale che domina totalmente l’economia e la società di intere popolose regioni d’Italia e che qui viene a riciclare i suoi capitali. Tutto questo e molto di più è stato denunciato a gran voce nella memorabile serata organizzata dai ragazzi di Liberi di Pensare.

Chi mancava, pur essendo la serata in programma già da alcune settimane, era una rappresentanza delle istituzioni locali, a partire dal sindaco. Una presenza anche simbolica sarebbe stata gradita e importante, a sottolineare un’attenzione ad un tema che riguarda anche Busto Arsizio, e fatti di cronaca recenti lo provano. L’assenza del Comune è stata non solo personale, ma economica: Liberi di Pensare aveva chiesto invano un contributo per coprire le pesanti spese per l’affitto per una giornata del Cinema Teatro Sociale (circa 1500 euro). Non ha visto un centesimo: hanno dovuto contribuire gli intervenuti, il resto lo metteranno i ragazzi stessi. 

Fatti denunciati con parole misurate eppure durissime – «un’occasione sprecata» – da Gilberto Squizzato, giornalista, regista e "Caronte" di questo viaggio nell’inferno della mafia quotidiana; fatti su cui si è messa in moto anche l’opposizione in consiglio comunale. Un’interrogazione a firma dei consiglieri dell’Ulivo Alberto Grandi e Mariella Pecchini chiede perchè siano stati elargiti senza problemi contributi ad altre realtà associative.

"L’Amministrazione nel concedere i contributi non guarda certo i bilanci o la ricchezza delle Associazioni" rilevano sarcastici i consiglieri nel documento, "tanto è vero che ha concesso l’uso gratuito della sala Conferenze del Museo del Tessile all’Associazione Centro delle Culture Lombarde in data 19 maggio 2007 senza tener conto che la stessa Associazione aveva ricevuto dal governo Berlusconi, a pochi giorni dalla sua scadenza, un contributo di 254.000 euro, per il quale il Consiglio Comunale ha dovuto fare una variazione di bilancio". Segue l’elenco delle contribuzioni ricevute da Comunità Giovanile: "500 euro più l’utilizzo gratuito della Sala Tramogge dei Molini Marzoli Massari in data 22 marzo 2007; 500 euro a fronte di 880 spesi, più l’utilizzo gratuito della sala Conferenze del Museo del Tessile in data 26 aprile 2007; 2000 euro più l’utilizzo della Colonia Elioterapica dal 20 giugno 2007 al 1 luglio 2007 per La festa 2007- Bustock, e che ha recentemente sponsorizzato l’utilizzo del Cinema Teatro Sociale per un incontro organizzato dalla fondazione San Giacomo facente parte della Compagnia delle Opere"… Un Comune generoso, non c’è che dire, anche se talvolta un po’ duro d’orecchi. Ed è vero, aggiungiamo noi, che anche la mobilitazione dell’amministrazione comunale per accogliere Magdi Allam, presenti, qui sì, sindaco ed assessori, è stata massiccia e riuscita. Da quest’ultimo esempio si deduce che a Busto Arsizio il vero problema non è la mafia, che "lavora" in silenzio da decenni, ma l’integralismo islamico, fenomeno molto più redditizio elettoralmente e facile da combattere, almeno per chi, a differenza di Allam, non è costretto a vivere blindato.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Ottobre 2007
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