“Un tram a s.p.” e la scrittura che salva la memoria
Lo scrittore basco Unai Eloriaga è stato ospite della biblioteca di Tradate per presentare il suo romanzo
Ha trentaquattro anni, un sorriso timido e una capacità sorprendente di raccontare i sentimenti di chi di anni ne ha almeno il doppio di lui. Unai Eloriaga è il giovane autore basco che ieri sera è stato ospite della biblioteca Frera di Tradate per presentare il suo "Un tram a s.p.", romanzo d’esordio che nel 2002 ha guadagnato il Premio nacional de narrativa promosso dal Ministero della Cultura spagnola. Insegnante, traduttore, saggista e scrittore Eloriaga, intervistato dal giornalista di VareseNews Michele Mancino, non si è limitato ad immedesimarsi nella vita dei suoi personaggi, non ne ha raccontato solo la storia, ha rivelato i particolari e spiegato anche alcuni aspetti tipici della sua tradizione. Come il ruolo della donna «che nella cultura basca rappresenta una figura fondamentale, quasi come in un matrarcato – ha spiegato l’autore – e che anche nel mio libro diventa un pilastro, con tre soggetti Rosa, Maria e Roma». L’importanza delle tre figure femminili – che nel suo libro rappresentano anche il passato, il presente e il futuro – si accompagna a quella della memoria, cruciale nella vita di Lucas, l’anziano protagonista. «Il rimedio per tenere vivo un ricordo è quello di scrivere – ha aggiunto Eloriaga -. Io ho iniziato a scrivere molto presto, scrivevo su qualsiasi cosa, non appena avevo un momento libro e più volte mi sono chiesto per quale motivo avevo questa esigenza? Poi ho capito: la memoria. In alternativa quello che facciamo andrà perso. Sarà ricordato dai nostri figli, al massimo dai nostri nipoti ma poi, cosa ne sarà?». Per "Un tram a s.p." il futuro, almeno quello prossimo, riserva il grande schermo. Dal romanzo infatti è stato tratto un film che sarà interpretato da Daniel Brühl (Goodbye Lenin, Salvador) che debutterà al Festival del cinema di Berlino del 2008.
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