Suona l’allarme, le porte dell’Università non si aprono

Una mattina al freddo davanti alle porte bloccate del ristrutturato padiglione Morselli. È accaduto questa mattina, lunedì 12 novembre, agli studenti dell’Università dell’Insubria che, puntuali, si sono presentati a lezione alle 8.

I ragazzi, però, non sapevano che un sensore del sistema anticendio aveva deciso di mettersi di traverso facendo scattare continuamente l’allarme. Dopo un veloce consulto, gli addetti alla sicurezza hanno preferito scegliere la via più fastidiosa ma più sicura, quella di tenere chiusa la sede per verificare l’esatta causa di quel sensore impazzito.

Solo alle 11.30, dopo che tutti i controlli avevano escluso la possibilità di una situazione di rischio, le porte del Morselli si sono aperte alle decine di studenti che, nel frattempo, avevano deciso di impiegare quel tempo in altro modo: chi si era fermato a chiacchierare incurante dell’aria frizzantina e chi aveva preferito cercare riparo nel vicino Antonini. «E’ una cosa scandalosa – commentano esasperati gli studenti – non solo il padiglione Morselli è stato consegnato in ritardo ma ci sono continuamente cose che non funzionano». 

«Si è trattato di un problema tecnologico – ha spiegato il preside di Scienze Alberto Coen Porisini che condivide il Morselli con la Facoltà di Medicina – problemi di sicurezza, però, ci hanno indotto ad assumere un comportamento cauto. Così le porte si sono aperte solo quando i responsabili della sicurezza hanno verificato tutto l’impianto».  

Un problema tecnologico, dunque, ma per gli studenti è stata una mattina "buttata via"… Non manca chi, pensando ai numerosi disagi che deve vivere in università (vedi ad esempio la mancanza di spazi per gli studenti e le infiltrazioni in via Monte Generoso), conclude amareggiato: «E’ una università che potrebbe avere tante potenzialità, è un peccato che ci si perda via per problemi così stupidi».