Via Castellanza, “un autodromo”

I residenti chiedono soluzioni per ridurre il pericolo per i pedoni e incontrano l'assessore Lista. No a dossi e sensi unici, sì ad autovelox e divieti di sosta su un lato?

Il tratto di via Castellanza che va da via del Roccolo a via Bonghi è sempre stato problematico, ma ora la situazione si è fatta seria e i residenti vogliono cambiare registro. Da più di un mese è infatti chiuso il cavalcavia di via del Roccolo, che riaprirà solo a fine dicembre: ancora settimane di passione dunque, perchè il traffico si è in buona parte reindirizzato proprio verso questa parte di via Castellanza. Qui, in una strada stretta, a doppio senso di marcia, priva di marciapiedi e dalla visibilità assai problematica per una serie di semicurve, chi esce di casa rischia di essere letteralmente falciato da veicoli che procedono spesso ad alta velocità.

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«È diventata un’autostrada» protesta ad alta voce un capannello di residenti in attesa dell’arrivo dell’assessore comunale alla sicurezza e viabilità Luciano Lista, resosi disponibile a discutere del problema anche grazie ai buoni uffici del consigliere comunale Antonello Corrado, a sua volta fattosi vivo sul posto. «Adesso la strada è ancora più pericolosa» ci dicono Fabio Cescon, Maria Arabia e Giovanni Simeoni, e vari altri pronti a dire la loro all’assessore. «Già tre o quattro anni fa avevamo chiesto di fare qualcosa, avevamo parlato con i vertici della Polizia Locale e si era parlato di mettere un multanova, ma chi l’ha visto poi?» riferisce Cescon. «Ho il negozio sulla strada, provvedano a mettere un autovelox perchè qui le auto di passaggio mi portano via anche lo zerbino – appena qualche sera fa ho salvato per un soffio mia moglie tirandola indietro, altrimenti…» denuncia Simeoni. «Persino i secchielli dell’immondizia a volte li troviamo abbattuti come birilli» aggiunge la signora Arabia. E non sono parole a vuoto: chi scrive, in mezz’ora ha potuto verificare di persona che attardarsi a lato strada non è consigliabile, e meno che mai occupare la carreggiata.

Le idee sul da farsi non sono chiarissime: due residenti, tre idee. La vicenda ha avuto un’accelerata con la chiusura del vicino cavalcavia e con la recente decisione del Comune di "adeguare" la strada imponendo un divieto di sosta da un lato, "stoppata" dopo le prime proteste. Il senso unico a molti non è gradito, oltre ad invogliare ulteriormente alla velocità: lo spazio per creare marciapiedi di conseguenza non c’è. Ma anche togliere la possibilità di parcheggiare da un lato non entusiasma: c’è chi, come la signora Arabia, usa le auto di famiglia a mo’ di "scudo" dell’uscita dal cancello per evitare di essere travolti, soprattutto nelle ore serali. In tempi recenti le uniche vittime sono stati alcuni gatti, ma la gente è esasperata e minaccia di ritenere responsabile l’amministrazione comunale in caso di incidenti. Il problema è come abbassare la velocità: ma neppure i dossi rallentatori in cemento sembrano una strategia praticabile. «Ci sono le norme antirumore per le zone residenziali» sostiene l’assessore, pronto a metterli solo dietro una liberatoria firmata dai residenti. «Non se ne parla, so già che protesterebbero anche quelli dei palazzi circostanti» scuote la testa uno dei presenti.

Di definitivo, insomma, non c’è nulla. Lista affronterà la questione con i tecnici comunali: ora come ora si ipotizza la possibilità del divieto di sosta su un lato, su cui dei "panettoni" in cemento proteggerebbero le uscite pedonali e i passi carrai; più un limite di velocità di 30 all’ora e una periodica presenza di pattuglie di vigili con autovelox portatili – quello fisso, auspicato da molti residenti, non c’è e sarebbe da mettere a bilancio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Novembre 2007
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