Busto, il Natale è servito
Centro città affollato per il fine settimana dell'Immacolata, fra luminarie, giochi per i più piccoli e shopping
Chi l’ha detto che Busto è una città morta, dove si pensa solo a lavorare? Metti una domenica pomeriggio di dicembre in centro. Una fiumana di gente a passeggio per via Milano, la "vasca" dei bustocchi (roba da fare invidia… alla piscina Manara). In giro gente di tutte le età, ma soprattutto tanti giovani e un numero insospettato di bambini, protagonisti delle iniziative organizzate dal comitato dei commercianti del centro e dal Comune in vista del Natale.
Da via Cavallotti a corso XX settembre la città, debitamente addobbata e decorata, sembra un’altra. La Busto "dormitorio" dedita ossessivamente a lavoro, casa e chiesa, si mette il vestito della festa, e anche in questo Natale da tasche semivuote si fa vivace. Basta prendere e, pedibus calcantibus, verificare la situazione. Piazza San Giovanni è una ludoteca a cielo aperto: i bambini, all’interno di un recinto che ne caratterizza il ruolo di specie protetta, vi imperversano gioiosamente. Mamme, nonni e animatrici assistono al rincorrersi di macchinine e agli inevitabili capitomboli. Sulla facciata di un edificio a poca distanza si rincorrono giochi di luce. Fatti due passi e rientrati nel mondo degli adulti, la nuova libreria Ubik appena aperta in una palazzina restaurata è piena come un uovo: ma chi dovesse pensare che abbia portato via mezzo cliente alla concorrenza sbaglia. Risalita la calca come salmoni nella corrente, tra suonatori ambulanti di fisarmonica e flauto e profumo di caldarroste, si trova la medesima situazione da Boragno, dove tutti sono presissimi, clienti e librai: saggi, romanzi e guide turistiche vanno come il pane.
Via Milano è il consueto imbuto verso cui tende la città festiva. Ma c’è chi del passeggio approfitta per pubblicizzare la sua causa, raccogliendo firme per il referendum su piazza Vittorio Emanuele II. I promotori sono arrivati a quota 700, nel primo weekend. Tra i firmatari, riferiscono, anche il sindaco emerito di Busto Arsizio Gian Pietro Rossi. Lasciata la politica e tornati al passeggio, al capo opposto del centro piazza Santa Maria è diventata uno scenario scandinavo, circondata da pini che sarà però bene decorare e illuminare, magari mobilitando ad hoc un’orda di scolari. Al centro della piazza campeggia il grande presepe, sulla facciata della basilica di Santa Maria una gigantesca Madonna proiettata che pare dipinta ad acquerello. Dal sacro al profano, venti metri più in là fanno bella mostra di sè varie rombanti Ferrari, ovviamente rosse. Contraddizioni del Natale, festa (poco) religiosa e (molto) commerciale.
Se il centro brilla, non è da meno il parco del Museo del Tessile, suggestivo e animato come non mai. Le casette di legno del mercatino espongono un po’ di tutto, l’aria è attraversata da profumi – affettati, formaggi, dolci. La pista di pattinaggio è teatro delle scene più comiche, tra schianti sulla staccionata e scivoloni di gruppo. Accanto alla grande ruota panoramica, il baracchino dei bomboloni è letteralmente assediato. Chi l’ha detto che questa è una città morta?
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