Festa del sacrificio, ferito alla gamba un macellaio islamico

Due giorni dopo il rito della macellazione dei montoni con rito islamico la Lida denuncia il ferimento di un macellaio:«Nessuna regola di sicurezza rispettata»

Due giorni dopo la "Festa del sacrificio" torna a far parlare di sè. Ad accusare, ancora una volta, è la Lida (Lega italiana difesa animali) che denuncia la situazione di estremo pericolo in cui è stata effettuata la macellazione dei montoni al macello pubblico di Luino.

«Durante
le operazioni di macellazione tenute nel mattatoio comunale la mattina
di mercoledì 19, giorno del "sacrificio", un musulmano, il capo dei
macellatori islamici, si è procurato una profonda ferita nella gamba,
sopra il ginocchio, ed è stato portato al Pronto soccorso
dell’ospedale
cittadino dallo stesso veterinario dell’Asl che dirigeva la macellazione – afferma l’associazione in un comunicato stampa che continua e accusa –
la
coltellata ha rischiato di ledere l’arteria femorale e la ferita ha
richiesto sette punti di sutura
. Questo tito di macellazione, per la
posture e la concitazione nella quale si svolge, è causa spesso di
mortali lesioni anche all’aorta addominale. Per questi motivi dentro
gli stabilimenti di macellazione vigono norme sulla sicurezza che
perevedono, tra l’altro, la protezione degli operatori con appositi
grembiuli, scarpe antiscivolo e guanti. Nessuna di queste prescrizioni
è stata osservata
all’interno del mattatoio di Luino malgrado quella
mattina fossero peresenti il veterinario responsabile dell’Asl, il
Sindaco e le Forze di polizia».

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Festa del sacrificio 4 di 7

L’associazione animalista, dunque, accusa l’Asl, la Polizia e il sindaco di Luino Gianercole Mentasti di non aver garantito le minime norme di sicurezza all’interno della struttura durante la macellazione che sarebbe avvenuta nel caos più totale. «Avevamo
avvisato tutti dai sindaci al Prefetto finoal direttore generale dell’Asl che quel macello e quello di Pirovano a Besano non
erano abilitati dal Ministero della salute ad operare secondo i riti
religiosi, ma tutto ciò è servito solo a mandare, ancora una volta,
ingenti forze di polizia – sostiene Mauro Bottigelli, consigliere
nazionale della LIDA
– la
questione della sicurezza nei mattatoi l’avevamo spiegata e richiesta a
chiare lettere con due fax a tutte le autorità nei giorni
immediatatmente precedenti l’evento e come gli altri anni si è voluto
vigilare su quello che accadeva fuori e non dentro gli stabilimenti di
macellazione, adesso la faccenda la mandiamo in Procura perché è ora
che le cose cambino non solo a Varese ma in tutta
la Lombardia».

A questo punto è facile ipotizzare che le polemiche sulla festa del sacrificio non finiranno qui.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Dicembre 2007
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