Il piazzale della stazione FS, tra lavori e discussioni

Si sta ristemando l'area del monumento, ma Rifondazione e un rappresentante dei residenti chiedono più coinvogimento e informazione, e soluzioni vivibili e durature

Nel piazzale della stazione FS proseguono alacremente i lavori avviati qualche giorno fa dall’amministrazione comunale. In particolare si sta provvedendo a sostituire la pavimentazione che abbraccia il monumento a Enrico Dell’Acqua, pioniere del commercio e dell’industria cittadina. C’è però chi, oltre ad aver dovuto aspettare anni per vedere finalmente un’azione concreta da parte del Comune, reclama una maggiore informazione e partecipazione dei diretti interessati in questo tipo di interventi.
Si fa latore della lagnanza di alcuni residenti ancora una volta Rifondazione Comunista, tramite il segretario Jarno Marchiori e il consigliere comunale Antonello Corrado . Ancora una volta perchè – lo ricordano Corrado e il residente di piazza Volontari della Libertà Paolo Carnaghi (nella foto, al centro) – già due anni fa, sotto l’amministrazione Rosa,
era stato posto all’attenzione del Comune lo stato di degrado della zona, con tanto di raccolta di firme a sostegno della lettera inviata a Palazzo Gilardoni. A distanza di due anni si vedono finalmente i primi interventi, anche se agli interessati non è chiarissimo a cosa porteranno. «Certo potrei come consigliere procurarmi tutti i documenti e progetti del caso» osserva Corrado: «ma non era meglio informare per tempo i residenti, magari consultarli perfino? L’urbanistica partecipata è ancora di là da venire in questa città. È l’ennesima scelta di non coinvolgimento dei cittadini. "Tranquilli, facciamo noi" hanno detto ai residenti. Poi saltano fuori capolavori come il sottopasso di via Palermo inutilizzabile per i disabili». 

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Lavori nel piazzale della stazione FS di Busto Arsizio 4 di 7

Che la piazza avesse bisogno di restyling è fuori discussione: «pareva ci fosse caduta una bomba» esagera Corrado, ma lo spettacolo offerto a chi arrivava in città era piuttosto desolante. «Negli ultimi cinque-sette anni il degrado era avanzato visibilmente» racconta Paolo Carnaghi, «anche nelle piccole cose, come la manutenzione del verde intorno al monumento. le panchine erano state sfasciate, poi rimesse… ma sempre rivolte verso le auto e i loro gas di scarico. Un tempo, quando mezzo secolo fa mio padre venne a vivere qui, poteva avere senso quella disposizione, adesso no. E lo stato del porfido a cubetti che circondava il monumento… ci si aprivano delle voragini». Ben venga dunque l’intervento, ma Corrado gira il coltello nella piaga indicando aspetti ancora da sistemare e carenze strutturali: «I pali portabandiera arrugginiti sono ancora lì. Una mano di vernice, due bandiere, no? E soprattutto, con l’area Hupac, si risolva una buona volta la questione parcheggi: davanti alle scuole Tommaseo le auto dei genitorifermano in doppia e tripla fila (alla faccia del pedibus ndr) , e i vigili si scatenano. Liberiamo una buona volta questo piazzale dando altri spazi alle auto dei pendolari». «L’area Hupac è grande» conclude Carnaghi. «Oltre ai parcheggi ci starebbe anche un angolo verde, volendo, con spazi pure per i più piccoli. Anche questa sarebbe riqualificazione». Se l’accordo tante volte sospirato andrà mai in porto – e c’è da chiederselo – anche questa piazza negletta fino a qualche giorno fa potrà tornare ad avere un volto umano.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Dicembre 2007
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