“Open day” ad Accam con visita di gruppo
Consiglieri comunali, politici locali, l'assessore all'ambiente Armiraglio visitano le strutture dell'inceneritore, in via di progressivo ammodernamento
Visita di gruppo ad Accam questa mattina per consiglieri comunali, esponenti di gruppi politici locali, giornalisti e fotografi, in testa l’assessore all’ambiente Alberto Armiraglio, guidati dal presidente di Accam SpA Paolo Cicero, dal direttore Piergiorgio Cominetta e da tecnici e dipendenti aziendali.
Gli intervenuti hanno potuto visitare le varie strutture dell’impianto, a partire dalla fossa di scarico. Qui i camion depositano i rifiuti (frazione secca), che vengono miscelati e omogeneizzati con l’apposito "ragno" meccanico prima di essere inviati ai forni, in modo da garantire una combustione ottimale. Modernissima la centrale di controllo computerizzata, che esamina in continuo i dati sui processi chimico-fisici e sulle attività in essere, controllando le emissioni nel rispetto delle più recenti direttive europee in materia. Il previsto revamping dell’impianto comporterà nei prossimi tre anni l’adozione di tecnologie più aggiornate per il trattamento di rifiuti ed emissioni: dal latte di calce si passerà al carbonato di calcio in soluzione liquida, evitando la produzione di ceneri tossiche da smaltire separatamente ad alto costo, e per l’abbattimento degli ossidi d’azoto (NOx) dall’urea si passerà ad un sistema di tipo catalico con abbattimento fino a due terzi delle emissioni di questo inquinante. La comitiva ha potuto prendere visione anche dei trasformatori che immettono nella rete Enel la corrente generata con la combustione dei rifiuti, il deposito della frazione umida, che, in mancanza di compostaggi vicini (che nessuno vuole aprire, viste le reazioni) vengono inviati a impianti lontani, dal Lodigiano al Veneto, con i costi economici e ambientali immaginabili; infine l’impianto automatizzato per l’eliminazione dei rifiuti ospedalieri.
Passi avanti molto importanti sono stati compiuti per abbatteere gli inquinanti, ma per sua natura un inceneritore non può emettere aria di montagna. Lodevole l’apertura di Accam al selezionato pubblico odierno: in esso non vi era però alcun borsanese. Il problema resta quello della relazione con i residenti della zona, che da anni guardano con sospetto alle ciminiere dell’impianto, la cui chiusura è ufficialmente prevista per il 2019. Le ultime voci rilanciate da alcune forze politiche locali sulla possibilità di un trasporto di rifiuti per via ferroviaria tramite il nuovo terminal di Sacconago di imminente costruzione non fanno nulla per dissipare i radicati sospetti di chi vive all’ombra dei camini di Accam.
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