Botte e violenze alle prostitute, arrestati due incensurati

Raccoglievano informazioni sulle vittime grazie ad annunci di giornale e siti internet. Per uno dei due anche l'accusa di violenza sessuale

Sono accusati di aver picchiato selvaggiamente una prostituta rumena e di averne violentata e rapinata un’altra. E potrebbe non essere tutto. I carabinieri di Gallarate hanno arrestato due italiani di 31 anni, cugini, entrambi operai incensurati, uno di Legnano e residente a Canegrate, il secondo di Gorla Minore, tutti e due conviventi e padri di bambini piccoli.  

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Carabinieri di Gallarate 4 di 9

 

Il 12 dicembre dell’anno scorso i due in mattinata hanno prima rapinato, picchiato e violentato una prostituta rumena a Cardano al Campo, poi ne hanno legata, picchiata e rapinata un’altra a Gallarate, anche lei rumena: quest’ultima, portata in pronto soccorso con gravi lesioni al volto e su buona parte del corpo, ha sporto denuncia, mettendo gli uomini dell’Arma sulle tracce dei responsabili. È partita una complessa indagine che ha portato all’identificazione dei due arrestati, finiti in manette nella mattinata di oggi, mercoledì 5 marzo.  

 

I due secondo la ricostruzione dei carabinieri avevano messo in piedi un vero e proprio monitoraggio criminale fatto di raccolta di inserzioni dai giornali locali e dai siti internet specializzati, numeri di telefono ed orari delle prostitute, divise in schede stampate trovate nelle auto degli arrestati. I due episodi non sarebbero infatti gli unici, secondo i militari: ci sarebbero altre prostitute vittima di rapina, che però non hanno ancora denunciato le violenze subite. La speranza è che riconoscendo i due attraverso le fotografie, altre donne possano trovare il coraggio di uscire allo scoperto. 

 

Nelle perquisizioni a casa dei due sono stati trovati i cellulari rubati, scotch e manette usati presumibilmente per immobilizzare le donne, una pistola scacciacani con i relativi proiettili, bastoni, passamontagna e cappellini per camuffarsi, un grosso coltello, taglierini, spray immobilizzante. Attrezzatura utilizzata, secondo i carabinieri guidati dal capitano Lastella e dal tenente Comandè, in ben più di due occasioni. Delle rapine accertate stupisce l’efferatezza: le ragazze sono state picchiate violentemente dopo essere state legate, – sostengono gli inquirenti – e  una è stata anche violentata. Il bottino è stato quantificato in poche migliaia di euro: con quei soldi i due hanno fatto piccole spese, mentre con i cellulari rubati altre prostitute sono state chiamate, usando sim card intestate ad altri utenti. Tra gli oggetti ritrovati anche un pc portatile atraverso il quale le vittime venivano individuate, catalogate e poi raggiunte.  
I due si trovano ora in carcere a Busto Arsizio: per entrambi ci sono le accuse di rapina, sequestro di persona e lesioni, mentre per uno dei due, un vero energumeno, patito della palestra alla quale non rinunciava mai persino nei giorni dei presunti “colpi”, c’è anche l’accusa di violenza sessuale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Marzo 2008
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