Lega Nord: “Il verde invada il cemento”

Presentato un nuovo progetto per la riqualificazione di piazza Giovanni XXIII con un parcheggio multipiano. Stoccate al Pdl da Mazzone e Gualandris

Il verde invade il cemento a Gallarate. Verde delle piante e verde padano: parte infatti dalla Lega Nord una nuova proposta  per la riqualificazione di piazza Giovanni XXIII, quella antistante la stazione Fs, area a rischio e al centro di contestazioni e progetti da anni. Gli esponenti del Carroccio gallaratese hanno presentato l’idea, un po’ per dimostrare con i fatti che il movimento padano è in grado di presentare proposte concrete, un po’ per far vedere ai cittadini che i leghisti si impegnano per risolvere i problemi dei cittadini.  

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Il progetto è stato illustrato dai candidati consiglieri provinciali Sandro Rech, Stefano Gualandris e Melania Pedron, affiancati dal segretario cittadino Luciano Mazzone e da due esperti, il geometra Massimo Mocchetti e l’ingegner Alessandro Montonati. Si tratta di un parcheggio multipiano costruito nel centro della piazza, 310 posti più 10 per disabili distribuiti su cinque piani, con attenzione al verde su ispirazione delle realizzazioni dei giardini verticali dell’architetto Patrick Blanc: «Il problema dei pendolari e della carenza di parcheggi a Gallarate è reale – spiega Rech -. La stazione è un nodo nevralgico, anche data la posizione della città, al centro dei collegamenti non solo a livello provinciale. Ora la piazza è solo un parcheggio, non utilizzabile né vivibile. La nostra è solo un’idea, ma va nella direzione di risolvere un’esigenza e contemporaneamente salvaguardare il verde cittadino con un sistema particolare di sviluppo delle piante in verticale. In più, la piazza spostata sopra il parcheggio multipiano diverrebbe vivibile e controllata, con sistemi di produzione energetica, pannelli solari e gestione termica completamente autonoma». Sui costi i rappresentanti del Carroccio non si sbilanciano, ma dicono che si «potrebbero ammortizzare in dieci anni». Per i pendolari ci sarebbero anche sconti e convenzioni sui prezzi, con la possibilità di utilizzare il parcheggio anche come deposito per le biciclette per sfruttare al meglio il vicino centro cittadino. Rispetto ai progetti promossi e mai realizzati per il tanto agognato parcheggio nei pressi della stazione, per esempio quella avanzata nel 1997 dal candidato sindaco leghista Roberto Borgo di sfruttare l’area dell’ex deposito delle Ferrovie, Mazzone è netto: «Non sono due progetti in contrasto tra di loro – commenta -. Certo non si può restare fermi per altri 11 anni. Noi le idee le abbiamo e le facciamo vedere».  

Mazzone non risparmia critiche al Pdl, alleato nella corsa a Villa Recalcati ma con cui a Gallarate i rapporti sono a dir poco tesi: «Non ci è piaciuta la parata di foto in piazza con il simbolo solo del Popolo delle Libertà – spiega Mazzone -. Si sono appropriati di cose fatte con il consenso e spesso con il contributo fondamentale della Lega Nord, senza mai citarci però: Villa Delfina, la riqualificazione dei parchi di viale Milano, l’Ipc Falcone solo per citarne alcuni. Non hanno però citato i progetti che noi non abbiamo voluto, come quelli alla ex Borgomaneri e alle ex Maino che hanno imbruttito la città; o il campo nomadi, problema solo spostato in una zona non controllata e dove il degrado è lo stesso del passato, forse ancora maggiore». Rincara la dose Gualandris: «Spiace che in Provincia si collabori benissimo e che a Gallarate invece non si trovi una via di dialogo – commenta -. Per noi il dialogo è aperto. Questo progetto ci piacerebbe discuterlo, ma dubito che si farà. Se loro hanno altri progetti, ce lo dicano: troppo spesso li abbiamo visti a cose fatte. Un chiarimento a Gallarate servirebbe: certo che se vogliono governare da soli si devono prendere le loro responsabilità, anche in Provincia, dove invece continuano a bussare alle nostre porte».  Infine, una provocazione lanciata da Mazzone: «Se la rotonda e i lavori di piazza Risorgimento non sono funzionali al nuovo centro commerciale, impediscano ai tir di passare per il centro. Altrimenti il dubbio sorge più che spontaneo».

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Pubblicato il 10 Aprile 2008
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