“Ovulatori”, i nuovi schiavi
Le organizzazioni criminali arruolano disperati che rischiano la vita per trasportare la droga nel proprio corpo
Tre delle persone cadute nella maglie dei controlli alla Dogana di Malpensa nelle ultime due settimane erano corrieri “ovulatori”: due uomini nigeriani e di una donna ghanese che avevano ingerito i famigerati ovuli (nella foto), involucri pieni di droga, la cui rottura può provocare gravissimi problemi, overdose e, spesso, la morte.
"Quella degli ovulatori può essere considerata una sorta di nuova forma di schiavitù – spiegano gli operatori della Guardia di Finanza di Malpensa – Le organizzazioni criminali, infatti, non si fanno alcuno scrupolo nell’arruolare, a volte facendo orribili pressioni o minacce, persone disperate e comunque disposte a tutto pur di racimolare 1000 o 2000 euro e, soprattutto, per evitare ritorsioni".
Anche per questa crudele modalità di trasporto della droga, il sistema di contrasto al traffico di stupefacenti nell’area di Malpensa prevede anche il costante impegno del personale medico e paramedico dell’ospedale di Gallarate che, insieme ai Finanzieri e agli Agenti della Polizia Penitenziaria del carcere di Busto Arsizio, affronta quotidianamente il problema, supportando gli uomini di Dogana e Guardia di Finanza impegnati nella "prima linea" dell’aeroporto.
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