Travolto e ucciso da un carico sospeso

Un carico sospeso scivola dal gancio della gru e lo travolge, uccidendolo sul colpo. È successo questa mattina poco prima delle 10 a Sacconago, in un cantiere all’angolo tra via Magenta e via Toniolo dove un’impresa di Busto Arsizio sta realizzando un condominio. Improvvisa la tragedia: un piccolo imprenditore edile tunisino, Imed Boujmil, 39 anni, esce per un attimo dalla tettoia dove si trovava al riparo. Si ferma un istante, e proprio in quel momento il carico, un cassone forse con della malta, si sgancia e vola giù per quindici metri, travolgendolo. Poi il panico, le urla disperate dei colleghi che richiamano anche l’attenzione dei residenti di un vicino stabile, l’arrivo della Croce Rossa che constata il decesso e della Polizia di Stato, con il vicequestore Scalise sul posto per un sopralluogo. Anche la scientifica è stata mobilitata per i rilievi del caso. Sequestrato il cantiere, la salma è stata portata all’obitorio a disposizione dell’autorità giudiziaria di Busto Arsizio , che coordina le indagini nella persona del sostituto procuratore Giovanni Polizzi.

Imed Boujmil era figura nota alla ditta committente, con cui lavorava da tempo. Artigiano, impiegava come dipendenti alcuni connazionali, presenti anche questa mattina, e che vengono sentiti dalla polizia per ricostruire i fatti. Al momento non risultano irregolarità o presenza di clandestini. Quanto al palazzo, è in costruzione dall’autunno del 2006; stando al cartello dei lavori, il completamento era previsto a settembre 2009. «Poteva toccare a chiunque di noi» dicevano stamattina gli addetti ai lavori, cercando di capire come abbia potuto sganciarsi il carico. Intanto, sotto una pioggia sottile e fredda, lasciavano il cantiere i connazionali della vittima: le ultime leve di un settore che ha una fame insaziabile di braccia, tutte esposte a gravi rischi.