L’oro di Duarte, colombiano con lo scatto esplosivo

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I tifosi sui Ronchi 4 di 13

Hai voglia a cantare le difficoltà dei Ronchi, ad ammonire sulla durezza del Montello ripetuto più e più volte. Ritornelli veri, reali, ma che d’un tratto perdono di valore quando la salita decisiva nella gara degli under 23 è quella di venti metri che congiunge viale Valganna e via Butti con l’ingresso al Cycling Stadium delle Bettole. Già, perché è lì, in pochi secondi a pendenza ridotta che Fabio Andreas Duarte Arevalo (Foto S. Raso) va a regalare una maglia iridata quasi inedita al suo Paese, la Colombia, che prima di oggi ne aveva vinta una sola con il cronoman Santiago Botero nel 2002 a Zolder.  

Un successo che, per il modo in cui è stato ottenuto, non ha nulla di colombiano – lì la scuola che va per la maggiore è quella degli scalatori, come Luis e Lucio Herrera, Parra o Soler (e a suo dire dello stesso Duarte) – ma pare piuttosto quello di un nordico: scatto da perfetto finisseur, poche pedalate a mettere i metri buoni tra sé e gli inseguitori e poi 400 metri a testa bassa, da alzare solo sotto l’arco di trionfo blu che circonda il traguardo di Varese. Successo da favola quello di Fabio, che tanto per cambiare era già finito nel mirino di Gianni Savio, il manager italiano (Diquigiovanni-Androni) specializzato nello scovare talenti in America Latina, che lo aveva già fatto esordire tra i “grandi”. Un matrimonio breve anche a causa di una stagione sfortunata, visto che poi Savio non lo ha confermato nei professionisti; dopo questo successo però tornerà da protagonista, ne siamo certi.

A proposito di protagonisti, bisogna anche parlare della seconda medaglia italiana di Varese 2008, anche se fa male andare a commentare la piazza d’onore che ha colto il nostro Simone Ponzi, bravissimo a rientrare sull’azione chiave di giornata insieme al favorito Rui Costa e al russo Silin, bravo a vincere la volata degli altri, meno bravo nel non riuscire a tornare su Duarte che chiude cinque metri più avanti. L’Italia ha corso all’attacco fin dai primi giri (Pirazzi subito davanti a tirare) e ha messo i propri uomini in tutte le azioni buone compresa quella a cinque che pareva destinata ad arrivare in fondo. Daniel Oss e Damiano Caruso, insieme a due tedeschi e allo stesso Duarte, forse non ci hanno creduto fino in fondo, così sul drappello sono rientrati alla spicciolata diversi altri corridori (tra cui anche Ponzi) che hanno percorso assieme per l’ultima volta via dei Mille e il tratto di viale Valganna che porta all’ingresso dell’ippodromo. A quel punto tutto pareva portare alla volata, con il treno azzurro pronto a fare la voce grossa, ma l’azione di Duarte e la stanchezza di Oss e Caruso hanno lasciato in mezzo al guado un Ponzi che è andato a prendersi la medaglia tirando pugni di rabbia sul manubrio.
L’ultima istantanea di giornata è sul quarto tedesco sul podio in quattro gare. Oggi è toccato a John Degenkolb, per lunghissimo tempo in fuga nel quintetto e capace di sprintare insieme a Ponzi e di lasciarsi dietro di un soffio due dei più attesi, il britannico Swift e il portoghese Costa.

Germania in testa al medagliere dunque, Italia che si frega le mani con i suoi giovani che portano un oro e un argento. I francesi vanno avanti a incazzarsi come nelle canzoni di Paolo Conte, così come spagnoli belgi e olandesi, sempre numerosi, sempre a secco. Ma il bello deve ancora venire.

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Campionato del Mondo in linea Under 23

Varese, 173,5 km

1) Fabio DUARTE AREVALO (Col) in 4h17’02” (media 40,500). 2) Simone PONZI (Ita) s.t. 3) John DEGENKOLB (Ger) s.t. 4) Ben Swift (Gbr) s.t. 5) Costa (Por) s.t. 8) Oss (Ita) a 5”. 10) Caruso (Ita) a 12”.