Amsc toglie le navette, i pendolari insorgono

Per cercare di limitare le perdite di circa 80 mila euro all'anno, la società di gestione taglia i bus per i pendolari e per il centro. Critici gli utenti

Conti in rosso, Amsc deve togliere le navette dei pendolari e scoppia la polemica. Il nuovo piano orario è stato presentato dal presidente della società multiservizi di Gallarate Nino Caianiello: «Razionalizziamo i costi, ma il deficit c’è e vanno trovate soluzioni – ha detto il numero uno di Amsc -. Gli investimenti non finiscono: abbiamo comprato tre nuovi pullman per un costo totale di circa 700 mila euro (280 mila dalla Regione); svecchiamo la flotta e cerchiamo di andare incontro alle esigenze dell’ambiente. Inoltre aumentiamo le corse per e da le scuole cittadine e abbiamo variato gli orari, rispondendo alle esigenze degli utenti». Ci saranno più corse per Moriggia e verrà ripristinato il capolinea della linea E; aumentano anche le coincidenze con i bus che servono la stazione ferroviaria con tre bus alla mattina della B barrata da Madonna in Campagna e un’altra corsa per gli studenti tra Sciarè, Cedrate e i Licei e le medie Ponti. Le brutte notizie arrivano dal bilancio del settore trasporti: un deficit strutturale che si trascina da anni e che nel 2007 ha toccato quota 897 mila euro. Per rimediare al buco, la società multiservizi ha scelto di eliminare le navette destinate ai pendolari e quella per il centro città, che provocano una perdita netta di 80 mila euro all’anno: «Le corse in centro erano scarsamente utilizzate mentre quella dei pendolari è usata sì, ma da cittadini non di Gallarate – spiega Caianiello -. Il parcheggio di via Torino rimane gratuito: due passi a piedi non faranno di certo male alla salute».   

I pendolari insorgono: «Abbiamo scoperto che il pullman navetta che ci accompagna dalla stazione al parcheggio dell’area mercato e viceversa, verrà sospeso dal 1 novembre. La motivazione è legata agli 80 mila euro di deficit che il servizio in questione genera annualmente e soprattutto perchè la navetta non è utilizzata dai cittadini gallaratesi – commenta in una lettera inviata a VareseNews Alessandro Cappelletti, utente delle Fs -. Nessun chiede al comune di Gallarate di fare beneficenza ai non-elettori, ma nessuno ha mai chiesto di andare fino a Gallarate a prendere il treno. La stazione lì non ce l’abbiamo messa noi pendolari, che già ogni giorno dobbiamo subire le torture dei ritardi e dei viaggi sovraffollati, su treni generalmente sporchi, caldi d’estate e freddi d’inverno. In più ora ci toccherà di fare ulteriori 10 minuti di strada a piedi, perchè nei paraggi della stazione i parcheggi sono a pagamento o con apertura dopo le 9 di mattina (evidente il perchè) e/o con sosta limitata a massimo 2 ore. Calcolando durata del viaggio e ritardi, 2 ore non bastano nemmeno per andare e tornare subito da Milano. A questo aggiungiamo che, all’avvicinarsi dell’inverno, ci sarà da fare i conti con il mal tempo e il freddo, ma soprattutto con il buio, in una zona che non è mai stata nota per essere ben frequentata – prosegue il nostro lettore -. Evidente che nessuna figlia, moglie o fidanzata dei consiglieri comunali  prende il treno parcheggiando in via 2 giugno, ma alle altre signore chi ci pensa? Ciò che si chiede è più collaborazione e attenzione: Gallarate è una grande città che attira quotidianamente persone anche dai comuni limitrofi, per lavoro e shopping. Chiudere ai pendolari, è una scelta medievale. Viene voglia di boicottare la città e i suoi negozi. Se Gallarate giudica i pendolari un fastidio, che faccia chiudere la stazione FS! Spero che Mucci ci ripensi, almeno momentaneamente, in attesa di trovare una soluzione. Proposte se ne potrebbero fare tante, se solo si ascoltasse. Non creda il signor sindaco che i non-gallaratesi non abbiano parenti e amici tra gli elettori di Gallarate».  

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Pubblicato il 21 Ottobre 2008
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