Attentato al sindaco, resta in carcere l’accusato

Negata per ora la scarcerazione a Ignazio D'Albano: diede fuoco all'auto del sindaco in un momento di rabbia, ma sostiene di non sapere che fosse la sua. Possibile una richiesta di patteggiamento

Resta recluso nel carcere cittadino Ignazio D’Albano, l’uomo arrestato giovedì scorso 23 ottobre dalla Polizia come responsabile dell’incendio doloso che la domenica mattina aveva distrutto l’auto del sindaco (qui le immagini del rogo filmate da una persona del luogo che gentilmente le ha cocnesse a Varesenews). Così ha deciso mercoledì il gip Maria Greca Zoncu, non accogliendo quindi la richiesta del legale di D’Albano, Edoardo Polerà, degli arresti domiciliari. Alla base della decisione non solo il gesto in sè – che a detta del reo confesso, inchiodato dalla telecamera di sorveglianza, sarebbe stato dovuto ad un momento di autentico "blackout" mentale, e non mirato alla persona del sindaco. Vi sarebbero contro di lui anche altri elementi emersi dalle sue ultime conversazioni intercettate, sempre legati a un intento incendiario, e fatti precedenti che lo avevano visto protagonista. Quanto all’incendio come tentativo anche di danneggiare il proprio negozio, facendolo passare per incidente, l’ipotesi appare contraddittoria con l’assenza di qualsivoglia assicurazione citata dal legale. Il fatto che poi D’Albano il martedì si sia recato in Commissariato a denunciare presunti danni alla vetrata (minimi, se ve sono stati) sarebbe più da ricondurre alla disperazione e al bisogno di denaro con cui ripianare i debiti che ad una qualche logica d’azione riconoscibile.

L’avvocato Polerà sta valutando se richiedere un patteggiamento, vista la confessione dell’assistito, in modo da fargli ottenere i benefici previsti (sconto fino a un terzo della pena) e possibilmente le misure alternative al carcere. Per il reato ascrittogli, "danneggiamento seguito da incendio", D’Albano rischierebbe una pena fra i tre e i sette anni, già diminuita da un terzo a metà; su questa pena già ridotta si innesterebbe l’eventuale ulteriore sconto di un terzo del patteggiamento.

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Pubblicato il 30 Ottobre 2008
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