Attentato incendiario, Farioli: “Non ho paura”

Il sindaco ottimista su una soluzione a breve del giallo, la magistratura mantiene il masismo riserbo. Indagine non facile ma potrebbero già esservi elementi utili

All’indomani dell’attentato incendiario in cui è stata distrutta la vettura del sindaco Gigi Farioli mentre questi assisteva alla Messa d’insediamento in Sacconago del nuovo parroco don Giulio, forze dell’ordine e magistratura lavorano sodo per giungere all’individuazione del responsabile – o dei responsabili. Silenzio e riserbo sulla natura e la direzione presa dalle indagini in corso sono naturalmente d’obbligo. Chi invece parla è il primo cittadino, che raggiungendo in mattinata l’ITC Tosi per presenziare all’inaugurazione dello World School Forum si è brevemente soffermato con la stampa.

Il sindaco, apparso sereno e di buon umore nonostante il grave attacco subito, si dice «ancora incredulo, sconcertato ma senza paura. Non sono preoccupato. Il mio dovere è servire la città e prendere delle decisioni». Nella vicenda, afferma, «ho voluto cogliere il lato positivo della solidarietà e dell’affetto di tutti verso la figura del sindaco e verso le istituzioni». Il sindaco si è anche detto ottimista per una soluzione a breve del caso tramite l’identificazione dei responsabili, escludendo, per quanto lo riguarda, in maniera assoluta una pista politica. «La vera esplosione» concludeva con il consueto tocco di grandeur alla bustocca, «non è quella della mia auto, ma quella di Busto come tre volte capitale in questi giorni: della scuola, del cinema (con l’avvio dell’Istituto cinematografico Antonioni), e del jazz (con gli Eventi in Jazz)».
Assoluto riserbo, come detto, da parte di Polizia e Procura al lavoro sulla vicenda. Occorrerà presumibilmente qualche giorno per dipanare la matassa e poter dire con certezza chi ha agito, e soprattutto perchè lo ha fatto. A complicare le cose anche il fatto che non sarebbe stato possibile, nonostante le immagini fornite da una telecamera, leggere la targa del ciclomotore da cui sarebbe sceso l’esecutore materiale dell’atto. Elementi utili potrebbero invece venire dall’esame di alcuni oggetti repertati accanto all’auto distrutta, sui quali si cercheranno tracce biologiche potenzialmente decisive per inchiodare l’incendiario alle sue responsabilità.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Ottobre 2008
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