Busto, Sacconago e Borsano “sulla linea del fuoco”

Differenti episodi degli ultimi mesi e settimane, non facilmente ricollegabili, hanno preceduto l'incendio dell'auto del sindaco domenica: in comune la volontà di distruggere con le fiamme

Il rogo dell’auto del sindaco Gigi Farioli domenica a Sacconago, oltre che un segno di spregio per l’istituzione e per tutta la comunità, avvenuto com’è durante la Santa Messa d’accoglienza del nuovo parroco, non è una prima assoluta in fatto di incendi, di questi tempi dalla tanica facile. Un’altra auto che era stata data alle fiamme recentemente era quella di un dj, bruciata la notte fra domenica e lunedì della scorsa settimana fuori da un noto locale notturno cittadino. Modalità molto simili, ma si fatica a concepire una facile connessione tra un atto maturato con ogni probabilità per ragioni puramente personali e quanto avvenuto all’indirizzo del sindaco.

Anche la frazione di Sacconago e la vicina Borsano avevano avuto la loro parte di problemi, sia pure a malapena avvertibili, con i piromani. Nelle prime ore del 3 luglio scorso in una traversa di via Ferrer una mano ignota ha dato fuoco, probabilmente con una molotov rudimentale, ad un mucchio di cartone e rifiuti ingombranti lasciato fuori da un condominio in attesa di essere ritirato da Agesp. In seguito si è avuta, particolarmente nel mese di settembre e fino ai primissimi giorni di ottobre, una serie di incendi di recinzioni di cantieri, sembra causate da più persone. Bravate da ragazzi? Estorsioni da malavitosi? Anche qui è mistero, l’unico trait d’union certo è il fuoco, dal fascino ipnotico e mortale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Ottobre 2008
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