Cianci: “Le risorse per sicurezza, sanità e scuola sono sotto attacco”

Il Siap/Uil ha aderito all’assemblea per il pubblico impiego indetta dal sindacato confederale

Il Siap/Uil ha aderito all’assemblea per il pubblico impiego indetta unitariamente da Cgil, Cisl e Uil, nella mattinata di mercoledì 14 ottobre a Varese.
Le ragioni della partecipazione, fa sapere il segretario del Siap Francesco  Cianci, sta nel fatto che le  risorse per sicurezza, sanità e scuola sono sotto attacco.

«Quello che è importante sia chiaro- scrive Cianci – è che con iniziative come questa i lavoratori del pubblico impiego non difendono solo i loro giusti interessi, ma soprattutto quei finanziamenti che sono indispensabili a fornire alla collettività un servizio decoroso, o almeno decente. L’esperienza degli anni scorsi non si deve ripetere.Invece è ripresa la politica dei tagli sui tagli, con una forza senza precedenti, al punto che sono previsti 3 miliardi di euro di tagli e riduzioni nel solo settore della Sicurezza: è per questo che in tutto il paese l’intero Comparto Sicurezza e Difesa (cioè tutti Sindacati e le Rappresentanze Militari) hanno dato corso ad una mobilitazione generale, arrivando ad acquistare intere pagine di giornali per tentare di informare la pubblica opinione delle contrazioni che l’azione delle Forze di Polizia verrebbe a subire. Le prospettive reali sono avvilenti, e lo sono ancora di più con un Governo che interviene in modo unilaterale sulla natura stessa dei contratti di lavoro, riducendo di fatto le risorse destinate anche solo al recupero dell’inflazione misurata (8%)».

Ma in questi giorni nel Comparto c’è un’altra grande questione aperta che le principali Organizzazioni Sindacali e Rappresentanze sono impegnate ad affrontare, cioè quella dell’inadempienza nella costituzione dei Fondi Pensione previsti dal 1995. « Senza di questi – prosegue Cianci – si penalizza non solo il presente, ma anche il futuro degli operatori civili e militari. Una nota a parte merita la “Legge Brunetta” di cui attualmente il Governo sfoggia i “risultati”, che consisterebbero in una riduzione del 50% delle assenza per malattia. Quello che si deve sapere è che per la particolarità dei loro meccanismi contrattuali, gli operatori della Forze di Polizia subiscono delle riduzioni retributive insostenibili soprattutto per le loro famiglie (mediamente di 280 euro per dieci giorni di assenza), e dato che non percepiscono certo stipendi da Ministro, essi sono di fatto costretti a venire a lavorare anche malati. Ecco quel che realmente si verifica dal 25 giugno.

Sempre in tema di novità, nelle cronache di questi giorni si trova anche chi si fa vanto di “rivedere” addirittura le assunzioni dei lavoratori “interinali”, oggi diventati “precari” (formalmente definiti lavoratori “a tempo determinato”): in Prefettura e Questura ve ne sono 12, tutti impiegati in attività essenziali, che se fossero lasciati a casa dovrebbero essere necessariamente sostituiti, con il bel risultato di avere meno operatori di polizia in strada.»

«Eppure almeno in questo caso – conclude il segretario – basterebbero pochi “ritocchi” normativi in tempi brevi per rendere stabili i settori in cui lavorano, e risolvere finalmente il loro lungo travaglio personale, ma si deve constatare come invece tempi brevi ed attenzioni siano riservate a leggi di altra natura, come quella per limitare le intercettazioni telefoniche. Una legge che non incide certo sulle condizioni di migliaia di persone, e rispetto alla quale gli operatori delle Forze di Polizia attendono la risposta a due domande: ma cosa possono mai temere i cittadini onesti dalle indagini per contrastare reati come i sequestri di persona, le estorsioni, le rapine, i furti in alloggio, gli scippi, e lo sfruttamento della prostituzione ? E pensando a quanti reati ogni giorno si riescono a sventare proprio grazie alle intercettazioni telefoniche, si è ugualmente disposti a “mettere in conto” tutte le vittime in più che ci saranno?»

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Pubblicato il 15 Ottobre 2008
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