“Conclave” forzista sullo stadio, tanto rumore per nulla

Riva (FI): "Un capitolo aperto, di definito non c'è niente". Il modello di intervento è quello dello stadio "all'inglese" con attività e servizi commerciali

Forse diceva bene ieri Gianfranco Bottini, dall’alto della sua esperienza, di non dare troppo peso all’esito del "conclave" forzista sull’ipotesi del nuovo stadio multifunzionale in viale Gabardi proposto da un gruppo di privati vicino alla proprietà della Pro Patria. A sentire che vi ha preso parte, infatti, la cosa si riduce ad un breve incontro informale durante il quale non si sono scoperte le carte dal punto di vista tecnico, ma ci si è limitati a confrontarsi sull’idea, con l’ausilio di immagini atte ad esemplificare il tipo di intervento che si vorrebbe poter attuare. «È un capitolo aperto, di definito qui non c’è niente» commenta Alberto Riva, consigliere azzurro, ieri fra gli "scettici" che gettavano acqua sul fuoco. «Aspettiamo i dati, fin qui è come se un’immobiliare dicesse che gli appartamenti costeranno 2000 euro il metro quadro, ma intanto non si è ancora comprato il terreno, non dico fatto il progetto» osserva con una metafora da architetto il consigliere. A questo stadio (è il caso di dirlo) la cosa si riduceva ad una amabile chiacchierata, insomma.

L’esempio mostrato con immagini si riferiva ad un moderno stadio multifunzione di tipo inglese, con servizi commerciali e ricreativi integrati nella struttura. Una tipologia nuova che in Italia fatica ad affermarsi, vedi il caso di Varese. Lo stadio come irresistitibile "zuccherino" per una struttura commerciale: e l’opinione pubblica è conquistata. Il tutto a spese rigorosamente private, più naturalmente quella, pubblica, irreversibile e non monetizzabile, dell’urbanizzazione di ulteriore territorio. All’amministrazione non resta dunque che attendere dati precisi, numeri, progetti nero su bianco e che i proponenti escano pubblicamente allo scoperto, come il patron biancoblu Zoppo ha già annunciato, per poi porre i propri paletti e assicurarsi che davvero l’operazione abbia il respiro e la solidità nel tempo necessari ad assicurarle un successo strategico.

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Pubblicato il 09 Ottobre 2008
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