Gli ospedali varesini del futuro, verdi ed ecocompatibili
Il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Bergamaschi parla dei progetti che riguarderanno il Ponte del Sorriso e il padiglione centrale del Circolo
Come cambierà l’ospedale di Circolo? e il Del Ponte?
La notizia dell’arrivo di 37 milioni di euro per rivedere gli edifici ospedalieri cittadini ha innescato un fervore architettonico che comincia a produrre importanti effetti.
La sagoma del Ponte del Sorriso è contenuto nel progetto che gli architetti di Firenze hanno recapitato al direttore generale dell’azienda Walter Bergamaschi: « Si tratta di un disegno preliminare che serve a chiarire la strategia futura dell’ospedale e assicurarsi i finanziamenti assegnati nel luglio scorso. Una volta ottenuti i fondi, quella proposta verrà vagliata e condivisa da tutti i possibili soggetti interessati, non solo l’Università, gli operatori sanitari e i sindacali, ma anche l’amministrazione comunale».
I progettisti del "Meyer" ( l’ospedale pediatrico fiorentino che ha ispirato il disegno varesino) hanno pensato per Varese a una struttura che recupera parte dell’attuale Del Ponte, ne prevede una al posto del padiglione Vedani e un’altra del tutto nuova. Al centro della struttura a U, ci sarà la hall d’ingresso totalmente inedita, una sorta di serra molto luminosa, ecocompatibile , con percorsi studiati per accogliere i piccoli pazienti: « Chiaramente – spiega il direttore Bergamaschi – i lavori si realizzeranno in momenti diversi. Il primo intervento, i cui lavori partiranno nell’autunno 2009, riguarderà l’allargamento del punto di primo intervento che diventerà pronto soccorso pediatrico , il miglioramento dei percorsi chirurgici con una migliore organizzazione degli stessi spazi. Nel corso della seconda fase verranno abbattuti i padiglioni vecchi e si realizzerà la nuova struttura. Ultimo intervento riguarderà la hall. Si tratta di un progetto decisamente innovativo e riqualificante. È stata anche prevista una sorta di seconda facciata esterna per l’ala che manterremo, così da realizzare terrazzini per le camere di degenza».
Un progetto avvenieristico che la città potrà ammirare, però, non prima di cinque o sei anni, una volta, cioè, che si esauriranno le fasi burocratiche e la progettazione condivisa.
Tempi altrettanti lunghi si preannunciano per la ristrutturazione del padiglione centrale, lavori per i quali sono stati assegnati 17 milioni di euro. Anche in questo caso si sta discutendo di un progetto preliminare che fissi le linee guida necessarie ad assicurarsi finanziamenti, ottenuti i quali si aprirà la fase ufficiale del confronto con tutte le parti coinvolte: « Si sta ragionando – commenta Walter Bergamaschi – su una serie di abbattimenti e di nuove costruzioni per arrivare ad accorpare tutta l’attività sanitaria del vecchio Circolo rimasta fuori dal monoblocco. Si discute della demolizione di alcune strutture, come il vecchio PS, che saranno sostituite da un’unica palazzina multipiano collegata al monoblocco. Tutt’attorno aree a verde per spazi aperti con meno cemento».
Anche in questo caso, comunque, i tempi sono lunghi e il cammino non privo di cambiamenti e discussioni.
Al momento, quindi, l’ufficio tecnico dell’azienda deve concentrarsi, tra le tante cose, sulle piccole defiances del nuovissimo monoblocco che, a un anno e mezzo dalla sua inaugurazione , mostra qualche segno e qualche magagna di troppo, come il pavimento "bucato", che si macchia, i muri pieni di segni. Piccole cose quotidiane…
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