Graffitari “camerati” si scatenano sui muri di Busto
Le foto realizzate da giovani studenti dei licei cittadini documentano l'occupazione simbolica degli spazi della città da parte di svastiche e "celtiche"
Chi l’ha detto che i graffitari sono tutti e solo di sinistra? Perchè non appena si pensa a spray e dintorni, vengono in mente automaticamente pantaloni a cavallo basso, "torcioni", "pacifismo" di marca antiamericana e altri "memi" diffusi dal pensiero unico corrente? Forse si è dimenticata l’altra metà… di questa terra, quella che di preferenza si accalca negli stadi, e in qualche caso dà una certa idea degli italiani all’estero.
Guardatevi intorno, sui muri e sulle panchine di Busto Arsizio. Chi vuol vedere, vede. Se è vero che a sinistra effettivamente il "colpo" con la bomboletta piace ora e sempre (si veda la recente "sorpresina" lasciata al Partito Democratico), i veri e indiscussi occupatori di spazi con simboli politici sembrano stare dall’altra parte. Non saranno altrettanto sottili artisticamente degli writer impegnati, ma non c’è problema: l’importante è la visibilità, e la produttività.
Non è da ieri che svastiche e celtiche ornano la città, ma c’è chi è andato in caccia di immagini di questo tipo per documentarsi. Busto rigurgita letteralmente di svastiche e celtiche. O almeno così sembra a quegli studenti delle scuole superiori bustocche aderenti al gruppo giovani antifascisti (una trentina) alcuni dei quali, armati di fotocamere digitali, hanno immortalato un fenomeno che, a sessant’anni dalla guerra mondiale antifascista, più che politico è sociale. E che forse non abbisogna di tanti commentari. «L’idea ci è nata da una riunione del Comitato antifascista cittadino in cui si parlava di queste scritte: io e un’amica da allora abbiamo girato a città con la fotocamera» spiega una delle giovanissime autrici degli scatti. «Abbiamo trovato particolare materiale nel sottopasso della stazione FS, ma anche in centro città su tutti i pilastri». Su queste foto, e su alcuni casi di aggressioni verificatesi in città a danno di giovani, i ragazi hanno svolto una ricerca i cui risultati saranno presentati per OttobResistente, la manifestazione in programma domenica 19 ottobre al Museo del Tessile, dalle ore 15.
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