Le aziende cambiano? Per gestirle nasce l’ingegnere ad hoc
Inaugurata la seconda edizione del percorso di eccellenza in Project Management
Formula vincente non si cambia. Devono aver pensato questo all’ Università Carlo Cattaneo dopo il successo della prima esperienza dell’Advanced Course in Project Management. Realizzato con il patrocinio di Ipma (Italian project management academy), si tratta di una nuova formula di insegnamento introdotta, in questo e altri campi, proprio l’anno scorso e che oggi – mercoledì 1 ottobre – inizia con la lezione inaugurale l’avventura targata 2008/2009. L’idea è quella di organizzare dei “percorsi di eccellenza” per studenti dell’ultimo anno di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale che ricalchino la formula dei master universitari.
La Liuc ha infatti evidenziato un corto circuito fra esigenze delle aziende e formazione: le richieste delle imprese – pubbliche e private – di maggiore competenza erano finora accompagnate solo parzialmente da un’evoluzione dei programmi di laurea che invece demandavano spesso il compito ai corsi post-laurea. Da questa e dall’evidenza che le imprese hanno bisogno di soggetti capaci di fronteggiare i cambiamenti sempre più rapidi che s’impongono nella gestione di progetti, è nato questo percorso. Scopo principe delle duecento ore di formazione è quello di formare figure professionali capaci di progettare e gestire sistemi complessi. «Vogliamo fornire i nostri ingegneri gestionali anche di doti di progettazione – spiega Fabrizio Dallari, coordinatore del percorso di eccellenza e direttore del Centro di ricerca sulla Logistica -. Il loro compito sarà quello di coordinare il lavoro delle aziende che andranno poi a progettare il prodotto finale. Per questo uno dei punti centrali delle lezioni saranno gli esempi tratti dalle più disparate realtà: dalle industrie agli ospedali, dagli impianti chimici alle imprese terziarie».
Come l’anno scorso quindi i venticinque studenti ammessi (oltre a uditori esterni) dovranno affrontare duecento ore di formazione – con una soglia molto alta di frequenza, il 93 per cento, per un totale di 20 crediti – fra lezioni con docenti e manager di imprese, casi di studio progetti individuali e in gruppo. E come ormai da tradizione Liuc, parte delle lezioni sarà in inglese. «Rispetto alla prima edizione, questa può solo migliorare – continua Dallari -. Già l’anno scorso abbiamo avuto valutazioni, sia degli studenti che dei docenti, buone. Ancora più importante, dei 25 studenti cinque si sono laureati e sono già assunti in alcune delle principali aziende del settore». Come già successo in altri campi, i percorsi di eccellenza sono la prima esperienza di questo tipo in Italia. «La nostra è una delle poche che può permettersi questo tipo di attività – conclude il coordinatore – sia per le sue dimensioni “ridotte”, che per il numero di studenti. La Liuc inoltre è da sempre attenta a questo tipo di innovazioni e soprattutto ha capito che per avere risultati è necessario investire».
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