Mendicanti, lavavetri, fiorai abusivi: multe per tutti

Nuova ordinanza antibivacchi: colpisce gli stranieri che vendono le rose, ma anche questuanti e clochard

Stop ai mendicanti e ai lavavetri. Il sindaco Fontana ha firmato l’ordinanza sulla sicurezza urbana annunciata qualche settimana fa e il comando dei vigili si prepara a sanzionare chi chiede la questua agli incroci. Ma sulla graticola finiscono anche altre categorie ai margini: gli stranieri che vendono le rose – che anzi saranno quelli con le multe pecuniarie più salate –  gli indigenti fanno la cacca o la pipì per strada, quelli che si lavano nelle fontane o che lavano gli animali.

Sono tutti insieme nel mirino, a partire da oggi. E non solo perché creano fastidio o problemi igienici , anche perchè, secondo l’amministrazione, sono anche fonte di controllo del territorio e sostentamento per clan familiari organizzati. Secondo l’ordinanza tali attività vengono svolte per lo più in forma organizzata, da clan familiari e nazionali, per controllar capillarmente il territorio.

Scendendo nei particolari, il documento richiama il disagio dei cittadini di fronte alla loro “fastidiosa petulanza”, ma nella descrizione della realtà di Varese si fa riferimento anche a “frequenti bivacchi di soggetti privi di sostentamento, pregiudicati o alcolizzati, che degradano il territorio con l’abbandono di rifiuti, deiezioni corporali”.

Dunque, il provvedimento serve per difendere l’incolumità delle persone contro “ormai diffuse condotte petulanti o moleste”, riconducibili al “nomadismo questuante”, e prevenire situazioni di degrado “legate a bivacchi sulla pubblica via di soggetti sediziosi o potenzialmente tali per mancanza di idonei mezzi di sostentamento”.

Un linguaggio molto deciso che porta a 100 euro di multa per i questuanti, 3mila euro per chi vende beni e servizi senza autorizzazione o chi offre il lavaggio di vetri, e di 100 euro di multa per chi bivacca, sporca, fa le deiezioni corporali, si lava nelle fontane cittadine, oppure lava degli animali. Il rispetto delle ordinanze è delegato ai vigili, mentre ai servizi sociali vengono chieste misure utili per soccorrere i soggetti indigenti, che abbiano “comprovato desiderio di integrazione sociale e necessitino di pubblico sostegno”.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Ottobre 2008
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