Nuovo altolà dalla Corte d’Appello: Pietro Colombo torna libero

Come già deciso per il caso dell'operaio polacco arrestato per diserzione, non è stato convalidato l'arresto dell'imprenditore-skipper gallaratese accusato di omicidio

E’ durata una giornata appena la carcerazione per Pietro Colombo, arrestato giovedì sera dai carabinieri su mandato di arresto europeo per l’inchiesta della corte d’appello di Corfù (Grecia) sulla morte della compagna Giuseppina Nicolini. Dopo la classica notte in guardina la quinta sezione della Corte d’Appello di Milano non ha convalidato l’arresto, come già fatto nel caso del "disertore" polacco, accogliendo in tal modo l’istanza del difensore, avvocato Cesare Cicorella. In Italia non sussiterebbero infatti le esigenze di custodia: pericolo di fuga, inquinamento delle prove o reiterazione del reato. La Corte ha però negato anche l’estradizione verso la Grecia a causa del processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Busto Arsizio. La magistratura greca di Corfù (corte d’appello) si era mossa tardivamente sulle tracce di quella italiana, tornando sulla primitiva archiviazione del fatto da parte del tribunale di Igoumenitsa. Colombo potrà quindi deporre il 28 ottobre prossimo.

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Pubblicato il 18 Ottobre 2008
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