Penati: “Con il piano Fenice di Cai, Malpensa sarà un piccolo aeroporto regionale”

Il presidente della provincia di Milano: “Bonomi riferisca all’assemblea dei soci Sea quali sono gli impegni che ha assunto per conto della società nel corso del vertice convocato dal sindaco Moratti”

«Trovo davvero sconcertante che oggi il sindaco di Milano Letizia Moratti abbia convocato un vertice non tra le istituzioni milanesi e lombarde, prima fra tutte la Provincia, secondo azionista di Sea, bensì un vertice di partiti al quale hanno partecipato esponenti di primo piano del PdL e della Lega; e fatto ancora più grave con la presenza del presidente di Sea Giuseppe Bonomi».

Queste le parole del presidente della Provincia di Milano Filippo Penati in merito al vertice su Malpensa e sul sistema aeroportuale milanese che si è tenuto oggi a Palazzo Marino. «Credo – prosegue Filippo Penati – che non ci sia bisogno che sia io a ricordarlo come un presidente di una s.p.a. debba rispondere ai soci della società e, se ha bisogno di concertare le azioni, il luogo più appropriato è l’assemblea. Non siano i partiti, quindi, a decidere le strategie di una società e Bonomi non prenda ordini da chi ha voluto l’operazione Cai e oggi dice di voler difendere il futuro di Malpensa. Con il piano di Cai, – aggiunge il presidente Penati – come ha dichiarato lo stesso Bonomi al Sole24Ore non c’è futuro, Malpensa non sarà mai né un hub, né un aeroporto intercontinentale, anzi verrà ridotto a un piccolo aeroporto regionale, che per sopravvivere deve sperare nel traffico low cost, quando questo territorio ha invece bisogno di essere collegato in modo efficiente con tutti e cinque i continenti. Chiederemo al presidente Bonomi di riferire in assemblea quali sono gli impegni che ha assunto per conto della società nel corso del vertice di oggi voluto dal sindaco Moratti. E il Governo si impegni a liberalizzare i diritti di volo perché così si sta assumendo la responsabilità di decretare la morte di Malpensa. Da quando è cambiato il Governo – conclude Penati – si è rotto il fronte comune delle istituzioni milanesi e lombarde, dove Comune e Regione appaiono più impegnate a coprire le scelte del Governo Berlusconi che ha dimenticato il Nord, piuttosto che a rappresentare i bisogno di Milano e della Lombardia».

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Pubblicato il 27 Ottobre 2008
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