“Qui in molti hanno nostalgia dei tempi di MV Agusta”

Loris Andreotti, rappresentante di Fim Cisl, perplesso di fronte alla lettera del Corvo anti-sindacato

Alla Husqvarna di Cassinetta, all’indomani del presidio indetto per sottolineare alcune difficoltà presenti nelle relazioni tra parte sindacale e datoriale, spunta il classico "Corvo" che con la sua lettera che prende di mira il sindacato e ribadisce la fiducia della maggioranza dei dipendenti nella proprietà (il gruppo Bmw). Una situazione forse tipica, che chi opera in ambito sindacale prima o poi si è trovato ad affrontare. Nondimeno, un caso delicato che ancora una volta conferma come fra il (presunto) nero del padronato e il (presunto) bianco dei lavoratori esistano le più svariate sfumature di grigio.

Loris Andreotti, rappresentante sindacale di Fim Cisl, accoglie con perplessità il contenuto della lettera. «Sono cose che succedono, a volte: tenderei a darvi poco peso. Si dice nella lettera che erano i soliti al presidio, e che tutti gli altri sono con la proprietà. Sarà. In assemblea c’era la metà dei dipendenti, e in pratica tutti quelli addetti alla produzione. Il presidio è stato molto breve e ha cominciato a sciogliersi alla spicciolata quando i primi giornalisti erano già sul posto». Fin qui i "numeri". Quanto al possibile autore della missiva, Andreotti si limita a un prudente silenzio.

Ma come si arriva al punto che di fatto si bollano i sindacalizzati semplicemente come gente che non ha voglia di lavorare? Appare sintomatico di un certo modo di pensare. Il "corvo" è favorevole senza se e senza ma alla nuova gestione di BMW, mentre fra i dipendenti affiorano resistenze ai cambiamenti. «In tanti sono ancora legati al passato, al periodo della gestione Mv Agusta» spiega il sindacalista, «e non sorprende che ci sia chi chiede di tornare in quell’azienda. C’era un clima, una gestione e una mentalità di tipo familiare per cui "il Castiglioni risolve tutto", si lavorava in modo diverso e comunque gli stipendi arrivavano». Quindi bassa conflittualità, e un clima quasi da piccola-media industria, in una realtà invece affermata e di gran nome, ieri come oggi. «Quando le cose si sono messe male noi del sindacato in assemblea lo abbiamo detto in tempi non sospetti, e più d’uno s’è alzato a dirci che eravamo matti a dire certe cose. Poi le cose sono andate come si sa, fino all’acquisizione di Husqvarna da parte di Bmw l’anno scorso».

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Pubblicato il 14 Ottobre 2008
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