San Fermo, il borgo dei dipinti che rischia il degrado
Il Pd intende proporre dei progetti per rivalutare i luoghi di Varese e provincia
San Fermo è ancora iscritto all’Associazione Paesi Dipinti? Non è il caso di restaurare uno dei dipinti che lo caratterizzano? Perchè il centro storico è così degradato? Sono queste alcune delle domande che il Partito Democratico – a tutti i livelli, dalle circoscrizioni alla Provincia – intendono presentare all’amministrazione varesina. A spiegare il perchè sono Luisa Oprandi e Michele Di Toro, consiglieri provinciali e Emiliano Cacioppo, Nicola Milana e Roberto Molinari consiglieri comonali.
San Fermo infatti è un piccolo borgo (che dal punto di vista amministrativo fa parte del comune di Varese) in cui da 27 anni opera un’associazione di volontari che provvede alla manutenzione delle bellezze del paeseino, fra cui ad esempio la ristrutturazione della Chiesa.
Nel 2000 l’allora amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Aldo Fumagalli, con la Circoscrizione 5 e l’Associazione italiana paesi dipinti – che ha sede proprio a Varese – ha inziato con successo l’iter burocratico per iscrivere San Fermo e quindi Varese fra i Paesi dipinti d’Italia. Per questo sono stati collocati dieci dipinti di famosi autori italiani, fra cui due varesotti. «Doveva essere la prima di una serie di iniziative – spiega Oprandi – e invece da allora non è stato fatto più nulla. Uno degli affreschi, tra l’altro, si sta rovinando sempre di più e avrebbe bisogno di un restauro». Ed è proprio da questo che nascono alcune delle interrogazioni che il Pd presenterà. «Prima di tutto vogliamo chiedere di restaurare il dipinto – continua la consigliera -. In secondo luogo, ci sembra strano che l’associazione, sempre molto attenta al patrimonio dei comuni aderenti, non tuteli San fermo. Ma l’amministrazione sta pagando la quota di iscrizione?».
L’ attenzione del Pd per queste problematiche si inserisce all’interno di un progetto più ampio. A tutti i livelli politici infatti prenderanno il via varie inziative per rivalutare i luoghi in cui vive la gente «perchè è giusto – conclude Oprandi – recuperare i luoghi dimenticati e riqualificarli. A San Fermo ad esempio, nel centro storico, ci sono vari problemi. Una strada ripavimentata nel 2000 è vietata al traffico, ma le macchine passano ugualmente. Le colonne che delimitano la piazza del santuario sono sparite e i muri sono pieni di scritte».
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