Sea: “Non siamo noi a decidere, nè rotte nè tipo di aerei”
La società di gestione aeroportuale spiega le proprie ragioni: "Gestiamo lo scalo su mandato dello Stato rispettando leggi e regole"
Sulla sentenza del tribunale civile di Milano che ha inflitto una multa a Sea e al ministero dei Trasporti per l’inquinamento del bosco nel Parco del Ticino, la società che gestisce Linate e Malpensa replica in cinque punti.
«Per prima cosa è importante dire che è una sentenza di primo grado, per sua natura quindi suscettibile di revisioni nei gradi successivi – spiegano da Sea -. In secondo luogo è fondamentale ricordare che Sea gestisce Linate e Malpensa su mandato dello Stato italiano dal 1962, convenzione rinnovata nel 2001. La società gestisce gli scali in base e norme e leggi, non per propria iniziativa. Un altro aspetto importante, chiave nella vicenda, è che sulla determinazione delle rotte Sea non ha nessun tipo di potere decisionale; stesso discorso per quanto riguarda il tipo di aerei che atterrano e decollano dalle nostre piste: che siano vecchi o nuovi, inquinanti o meno, non siamo certo noi a deciderlo. È Enav che decide le rotte, Sea può decidere ciò che avviene a terra: facciamo parte della commissione aeroportuale che decide dove far passare i voli, con discussioni infinite sulle variazioni di pochi gradi ad Est o a Ovest, ma non decidiamo nulla e il nostro potere è equivalente a quello di tutti gli altri componenti, cioè pressoché nullo in questo senso. Il traffico da Linate a Malpensa è stato spostato con un decreto ministeriale nel 1999: non ha quindi deciso Sea che a Malpensa dovevano esserci più aerei e più rotte. Non capiamo cosa possa fare la società che gestisce l’aeroporto per limitare l’inquinamento e gli scarichi, se come stabilito dalle ricerche derivano dagli aerei, sui quali possiamo decidere ben poco. Per quanto riguarda la valutazione d’impatto ambientale (Via) – conclude la società che gestisce gli scali milanesi -, a Malpensa è stata superata da due aspetti: per prima cosa dal fatto che il progetto per l’ampliamento dell’aeroporto è stato deliberato prima che le normative europee imponessero la realizzazione della Via; in secondo luogo c’è il decreto D’Alema del 200 che determina i livelli di traffico, lo spostamento delle rotte da Linate a Malpensa e un’altra serie di regole».
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