Storia e mistero, sulle orme dei Magistri Comacini
All'Insubria di Varese e Como tre giorni di incontri dedicati agli "architetti" dell'Alto Medioevo. Tra i relatori studiosi e storici da tutto il mondo
Storia e mistero si intrecciano nei territori di Como e Varese. "I Magistri Commacini: mito e realtà nel Medioevo lombardo" è il titolo del diciannovesimo congresso internazionale del Cisam (Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo) che porterà a Varese e a Como storici ed esperti degli atenei di tutto il mondo. L’iniziativa, in programma dal 23 al 25 ottobre all’università dell’Insubria, è stata presentata questa mattina dal rettore Renzo Dionigi e da Claudia Storti, direttore scientifico del Centro internazionale di ricerca per le storie locali e le diversità culturali.
«La scoperta di questa storia affascinante, che vede protagonista il nostro territorio, è nata per caso. Doveva essere una semplice ricerca storica – ha spiegato Claudia Storti -. Il caso è diventato poi appassionante e ci ha portato anche alla realizzazione del volume "Magistri comacini. Storie antistorie misteri e leggende. 1732 1962"».
Fare ricerca su un tema come questo, così lontano nel tempo, non è però semplice. «Mancano i testi, o sono difficili da ricostruire mentre gli edifici negli anni hanno subito modifiche anche sostanaziali – ha aggiunto -. Le tracce di questi Magistri sono però ancora vive nei nostri territori. Basta osservare Castelseprio, piuttosto che Gemonio, il Battistero di Varese, il chiostro di Voltorre. Per il nostro territorio si tratta di una ricchezza storica e non solo dal punto di vista dell’arte, anche per l’economia e il diritto ad esempio».
Uno dei misteri legati ai Magistri Commacini inizia proprio dalla legge: il termine "comacini" per indicare costruttori di edifici è stato utilizzato per la prima volta nelle leggi del re longobardo Rotari nel 643 d.C. e di Liutprando nel secolo successivo. A chi si riferivano precisamente? Ai costruttori provenienti da Como o a cos’altro? «Gli storici sono arrivati a due conclusioni – ha spiegato Claudia Storti -. Il termine "Comacino" potrebbe indicare la provenienza di queste persone o derivare da cum macinis, uomini che lavorano con le macchine, esperti di macchine. Allora si trattava di strumenti utilizzati nel settore dell’edilizia: impalcature, argani. Questo è il primo quesito che gli studiosi stanno cercando di chiarire. Ma la storia dei Magistri ha degli aspetti interessanti anche dal punto di vista giuridico. Si parlò di loro in un testo normativo perchè era necessario individuare un soggetto responsabile durante le opere edilizie. Qualcuno che rispondesse di eventuali danni durante i lavori ad esempio. Poi entra in scena l’economia. Quanto costava un’infrastruttura nel Medioevo? Quanto un edificio? Quanto i materiali? Sono solo alcuni degli aspetti che rendono questo argomento interessante».
Il congresso chiamerà a raccolta, prima a Como poi a Varese, una trentina di studiosi dell’arte, della lingua, dell’archeologia, della storia politica e giuridica, del commercio, della storia economica e diplomatica, provenienti da università italiane e straniere: Saragozza, Zurigo, Los Angeles ad esempio.
La prima giornata di lavori del congresso si svolgerà a Como, nel Chiostro di S. Abbondio, a partire dalle ore 10.00; la seconda e la terza giornata si svolgeranno a Villa Toeplitz, a partire dalle ore 9.00. Domenica 26 ottobre sarà dedicata alla visita di Castelseprio e del Monastero di Torba.
«La scelta di organizzare il congresso nelle sedi del nostro Ateneo è significativa – ha spiegato il rettore, Renzo Dionigi – innanzitutto perchè il territorio insubre è la culla dei Magistri Commacini, ma al tempo stesso, per noi, questo è un modo per valorizzare entrambe le nostre sedi. Il primo giorno di lavori, in programma a Como, gli studiosi potranno visitare il Chiostro di S. Abbondio e domenica sono previste le visite guidate al Monastero di Torba e a Castelseprio, testimonianza architettonica del primo secolo del dominio longobardo, candidata a diventare patrimonio dell’Umanità, dopo aver ricevuto nei giorni scorsi la visita del commissario dell’Unesco».
Il programma completo del congresso con calendario e interventi
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