Studenti di Forza Italia: «Protesta indegna»

Il coordinatore provinciale Pisoni difende l'operato del ministro della pubblica istruzione

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa relativo all’approvazione del decreto Gelmini e alla protesta degli studenti.

Il movimento studentesco di Forza Italia, Scuole per la Libertà, esprime estrema perplessità e sdegno nei confronti delle occupazioni delle scuole e delle proteste che sono sorte anche nella nostra provincia contro il decreto legge Gelmini, oggi recepito come legge ordinaria dello Stato. «Sono veramente stupefatto – afferma Alberto Pisoni, coordinatore provinciale del movimento – dalla disinformazione che le forze politiche dell’opposizione stanno promuovendo nei confronti del decreto legge Gelmini. Innanzitutto vi è un falso: il decreto Gelmini non parla nei suoi 8 articoli di tagli al personale. Il disegno di legge 133/2008 non è il decreto Gelmini, bensì il testo della Finanziaria. La cosa che più mi disgusta è che la sinistra stia facendo passare questa disinformazione alle famiglie e alle persone che non hanno familiarità con le leggi e con il diritto e che quindi si fidano in buona fede delle loro menzogne».

«Nel merito del decreto – continua Pisoni – ritengo assolutamente fuori luogo le preoccupazioni sul tempo pieno. Esplicitamente all’articolo 4 del decreto, sul tema Insegnante unico nella scuola primaria, si parla di classi affidate ad un insegnate prevalente con orario di 24 ore settimanali con la possibilità di una più ampia articolazione del tempo-scuola, grazie a quegli insegnanti che, liberati dalla presenza del maestro unico, saranno utilizzati per potenziare il tempo pieno. Sempre l’articolo 4 parla di definizione del trattamento economico dovuto per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all’orario d’obbligo di insegnamento stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali.
Il decreto legge, naturalmente, tiene conto delle problematiche economiche in cui versa il sistema scolastico del Paese, gravato da quell’assistenzialismo statale, cavallo di battaglia dei governi di centrosinistra e dei sindacati, che con uno sperpero totale dei soldi pubblici a scapito del merito, ha dilapidato le risorse statali. La riduzione degli insegnanti, però, non avverrà per mezzo di un licenziamento selvaggio, bensì per effetto dei pensionamenti e del blocco del turn over. Dalla riorganizzazione in atto si ricaveranno fondi per premiare gli insegnanti più capaci e investire in innovazione. Non si vuole spendere meno per la scuola, ma spendere meglio».

«Viste le recenti manifestazioni di occupazione – conclude Pisoni – riteniamo opportuno cercare di muoverci nella direzione di un sostegno agli studenti che vogliono difendere il loro diritto allo studio. Per questo cercheremo di attivare al più presto dei volantinaggi con gazebo nelle principali città della Provincia, per spiegare il Decreto Gelmini, visto che il pericolo da cui ci dobbiamo guardare è la disinformazione. Il Decreto Gelmini non parla di cambi di programma o di materie, né di tagli alla scuola secondaria superiore, e la campagna di insegnanti e presidi su questi settori è assolutamente allucinante e strumentale. La scuola non deve essere terreno di lotta politica, ma tutti dovremmo concorrere al miglioramento del sistema scolastico, piagato da quarant’anni di immobilismo grazie allo strapotere, troppo spesso violento, della cultura dell’egualitarismo, figlia del Sessantotto, che tanto male ha fatto all’Italia, eliminando la meritocrazia per mezzo di una falsa uguaglianza. Ci attiveremo per diffondere la raccolta di firme Liberi di manifestare, liberi di studiare perché pretendiamo la stessa dignità e lo stesso rispetto di chi ha manifestato e perché giudichiamo indispensabile un’azione riformatrice sulla scuola nonché pretendiamo di poter costruire il nostro futuro continuando a seguire le lezioni. Siamo una larga maggioranza silenziosa (e le elezioni dello scorso aprile ne sono la prova più evidente), ma non permetteremo che i nostri diritti vengano calpestati».

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Pubblicato il 29 Ottobre 2008
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