Vietata la manifestazione “repubblichina” a Duno

La Prefettura blocca la rievocazione della Rsi, in programma domenica alle pendici del San Martino

La Prefettura ha vietato la manifestazione repubblichina a Duno, alle pendici del San Martino, prevista per domenica 25 ottobre. La decisione è stata comunicata ieri sera a Fabio Castano, segretario provinciale de “La Destrail partito che aveva organizzato la messa e il corteo, e gli onori ai caduti della Repubblica Sociale italiana. Il no del Prefetto è stato trasmesso alla questura e al sindaco di Duno che ha provveduto a vietare ogni manifestazione nel piccolo paese. La Prefettura ha addotto i motivi di ordine pubblico, poiché alla base della decisione vi sarebbe anche la concomitanza con un analogo presidio che le associazioni dei partigiani avrebbero intenzione di organizzare. Al di là di questo, il clamore suscitato dalla protesta di sindacati e dei partigiani faceva temere, alle forze dell’ordine, l’arrivo di manifestanti no global che avrebbero potuto alzare la tensione.
«Si è fatto tanto rumore per nulla – commenta Fabio Castano de La Destra – noi non avevamo nemmeno fatto pubblicità all’iniziativa, avevamo solo messo l’annuncio sul nostro sito internet, e molti di noi non l’avevamo nemmeno ancora visto. Il massimo del danno – aggiunge Castano con ironia – l’hanno fatto al proprietario del ristorante a cui avevamo prenotato 84 posti per domenica. Ecco, se ci chiedono i danni gireremo il conto all’Anpi”.
La Destra terrà stasera il congresso provinciale a Rancio Valcuvia e discuterà della nuova situazione politica creatasi.

I sindacati e le associazioni partigiani hanno ottenuto quanto chiedevano: il divieto di fare quella manifestazione perché sul Monte San Martino, nel 1943, si combatté la prima battaglia partigiana della resistenza italiana. I militari antifascisti e i partigiani vennero assaltati dall’esercito tedesco, la zona fu anche bombardata, i partigiani catturati furono fucilati: iniziò una scia di sangue in tutta l’Italia settentrionale, tornata di attualità in questi giorni con una sentenza della cassazione, che obbliga lo stato tedesco a risarcire i partenti delle vittime di rappresaglie naziste.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Ottobre 2008
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