Area delle Nord, “c’era una volta il progetto di un certo Mario Botta…”

«L’amministrazione non si limiti a fare da notaio delle volontà dei costruttori, ma integri il progetto in esame con quello precedente firmato da un certo Mario Botta». Questo l’appello del consigliere comunale di minoranza Antonello Corrado (Rifondazione Comunista) mentre si affronta in questi giorni il "nodo" urbanistico dell’area delle Nord, cercando una buona volta di tagliarlo. La variante urbanistica relativa che verrà portata in consiglio giovedì 30 gennaio dovrebbe spianare la strada dal punto di vista burocratico (quanto a spianare fisicamente alcune zone interessate, si è già provveduto).

«Il progetto di Botta, visto in commissione due anni fa, era piaciuto molto» rammenta il consigliere. «Davvero ben fatto, a misura d’uomo, e all’altezza della fama internazionale del professionista. Non era compatibile con la città, ci hanno poi detto, con i passaggi tecnico-urbanistici necessari. O forse non era compatibile con la volontà dei costruttori?» attacca. «Il risultato è che oltre cinquantamila euro sono stati di fatto buttati, a meno che non si voglia riprendere e utilizzare in qualche modo questo progetto». Nel nuovo progetto sostenuto dalla Tecnocovering, Corrado rileva «aspetti troppo impattanti, e penso al multisala con autosilo interrato da 1500 posti, o a certi edifici», annunciando di voler approfondire con i colleghi commissari l’esame del nuovo "centro direzionale" (denominazione caduta in disuso, ma lo si chiami come si preferisce). Che sorga con o senza il "consiglio" dell’illustre architetto ticinese dipenderà dalla volontà dei commissari, che si riuniscono di nuovo mercoledì, di entrare o meno nel merito del progetto in esame, che fin qui ha avuto accoglienza positiva.