“Botti come bombe, poi giù di corsa dalle scale”

A metà mattinata in corso Sempione ancora tanta gente e pompieri al lavoro. La testimonianza dei residenti e dei proprietari del negozio andato in fiamme

Momenti di panico questa notte per i residenti del condominio di via Matteotti 42 colpito dall’incendio del sottostante Colorificio Wap. Ancora a metà mattinata corso Matteotti sembra un alveare, tra condomini che vanno e vengono, rientrando cautamente in casa per constatare con sollievo che è tutto a posto o lamentare i danni, vigili del fuoco al lavoro, polizia locale, protezione civile, stampa e fotografi. Intorno curiosi, concoscenti, passanti che si soffermano di fronte allo stabile annerito, e il solito insostenibile traffico sestese.

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Incendio a Sesto, la conta dei danni 4 di 14

Descrive la scena dell’incendio un inquilino del condominio, il signor Graziano Cugnata: «Dopo le 4,30 ci siamo svegliati per le fiamme, il fumo. Botti forti come bombe (i barattoli di vernice che esplodevano) fiamme altissime fino in cima al palazzo. Siamo dovuti scendere di volata per le scale, svegliando i bambini, ricordo il fumo e l’odore, l’odore e il fumo. Mio suocero è stato fra quelli che hanno cercato di usare le manichette antincendio. I pompieri sono arrivati dopo venti minuti, il grosso del danno era fatto. Fortuna che hanno subito chiuso i tubi del gas, altrimenti…». Un’intera metà del palazzo, quella sopra il colorificio, ha la facciata annerita, che in qualche punto si è persino sgretolata per l’enorme calore. Molte persone, che non potevano trovare riparo da parenti, hanno potuto usufruire dell’improvvisata ospitalità del Comune, presso la sala consiliare del vicino municipio.

«La causa dell’incendio non è ancora chiara» ci spiega con un sospiro Aurelio Procaccini, titolare dell’esercizio commerciale, che guarda a testa bassa il negozio completamente devastato in cui i popmieri si fanno strada con le torce. «Le fiamme erano indomabili, per fortuna i condomini con la manichetta in dotazione avevano cominciato a fare qualcosa già prima che i pompieri arrivassero. Ci sarà un milione di danni. In negozio avevamo quasi solo vernici d’acqua, e qualche diluente. Ma la maggior parte di questi ultimi li teniamo in un deposito separato». Misura di sicurezza che non ha potuto evitare il peggio, ma ne ha forse ridotto l’entità. «Mi dispiace tantissimo per i residenti del palazzo» gli fa eco la consorte. «Per fortuna con quelle fiamme altissime non è successo nulla ai piani alti, dove c’erano delle bombole di gas sui balconi». Fortunatamente, riferisce, non abita nessuno al piano sovrastante il negozio, reso completamente inagibile dall’enorme calore sprigionato dall’incendio. Al secondo piano risiede un cittadino straniero – non è certo l’unico nella zona, Sesto è terra di immigrazione. Nel palazzo, da 28 appartamenti, convivono sestesi doc, immigrati vecchi e nuovi, italiani e non, con famiglia e senza, anziani. Decine di persone che questa notte verso le 5 hanno dovuto darsela a gambe per le scale.

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Pubblicato il 14 Febbraio 2009
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