Cinque Mulini a Shaheen e Kalovics

Lo storico appuntamento di San Vittore Olona ha visto i successi di due grandi favoriti. La 31enne ungherese bissa la vittoria del Campaccio

Qualche fiocco di neve ha fatto da perfetta cornice alla 77° edizione della “Cinque Mulini” la leggendaria corsa campestre che si disputa a San Vittore Olona.

Ancora una volta sono stati i colori stranieri a sventolare sul pennone più alto del podio. Pronostici della vigilia rispettati, entrambe le gare hanno visto i grandi favoriti darsi battaglia sul percorso e a vincere sono stati Saif Saeed Shaheen e Aniko Kalovics, due dei massimi interpreti mondiali di questa disciplina, dura e affascinante.

 

La corsa maschile è a lungo vissuta sul duello tra l’ucraino Sergej Lebid e il keniota di passaporto Qatar Shaheen (primatista mondiale dei 3000 siepi) che poi ha portato l’attacco poco dopo la metà di gara. Un allungo deciso che in pochi metri ha prodotto un break a favore del corridore con il pettorale numero 6, quello che la cabala della Cinque Mulini indica come più vincente. Da quel momento Shaheen (che forse alcuni conoscono con il nome originale di Stephen Cherono) ha continuato a mantenere il vantaggio e nel finale ha controllato senza grossi problemi il finale di Lebid, notoriamente molto pericoloso. Nove i secondi che hanno diviso i due grandi contendenti, mentre al terzo posto ha concluso l’inglese Frank.

 

Emozionante la gara femminile: la grande favorita, l’ungherese Aniko Kalovics, si è ripetuta conquistando il secondo successo di fila attaccando a poche centinaia di metri dall’arrivo e staccando così la promettente britannica Stephanie Twell
La gara sembrava segnata dall’inizio ma Kalovics (che gareggia per la CoVer di Verbania) ha patito una piccola distorsione che l’ha rallentata e ha permesso il rientro della giovane inglese la quale ha provato anche l’azione risolutiva. Nel finale però l’esperienza della magiara ha fatto la differenza e Kalovics è arrivata all’arrivo con 4” di vantaggio. A completare il podio l’altra britannica, la scozzese Freya Murray mentre Renate Rungger – ottava – è stata la prima italiana.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Febbraio 2009
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