Necrologio per l’osteria dei Bocc di Arcumeggia, “uccisi dall’indifferenza”

Se ne va un pezzo del piccolo borgo dipinto, noto ad artisti e buongustai. “Tanti clienti ma molti vicini ostili: ci accusavano perfino di fare troppo rumore!”

Al posto del cartello di benvenuto, un’epigrafe che ringrazia “tutti coloro che ne hanno voluto la morte”. Nella bara, ritagliata per fortuna solo dal legname di cui è fatta la porta, c’è l’osteria del Bocc, storico rifugio artisti e buongustai che sfidavano fino a qualche settimana fa i dieci minuti di curve che separano il fondovalle dal paese dipinto di Arcumeggia, frazione montana di Casalzuigno. Un locale storico per Arcumeggia – aveva oltre cent’anni: la sua apertura viene fatta risalire alla fine dell’800 – ma anche per l’intera provincia.
“Ci conoscono in tanti da Varese, ma anche da Gallarate, Busto, Legnano e Milano e spesso la domenica segnavamo il tutto esaurito – spiega Sofia Gallesi, che assieme al marito Mario da anni governa il locale – Ma ora siamo costretti a chiudere”. Motivo? “Abbiamo avuto dei problemi con la proprietà dell’immobile, che ha deciso di non rinnovarci il contratto di locazione, in scadenza a giugno del 2010 – racconta Sofia – e con questa data che incombe, non è possibile per nessuno pianificare l’apertura di un’attività. Il tutto fra l’indifferenza delle istituzioni, che non hanno mosso un dito per darci una mano. E pensare che il presidente della provincia di Varese Dario Galli quando l’estate scorsa fece la sua apparizione ad Arcumeggia, venne proprio da noi a far merenda. Ho inviato tre mail alla Provincia per chiedere se vi fosse la possibilità di ricevere un aiuto, anche per l’ipotesi di acquisto di alcuni immobili proprio qui di fronte per ristrutturarli e adibirli a ristorante, ma nessuno ha mai risposto”.
Poi la questione del rumore. Sofia, che abita in Valcuvia ma è milanese di nascita, sorride amara quando si parla di questo argomento; è seduta al tavolino esterno del bar, con un capannello di affezionati clienti rimasti a bocca asciutta dopo la chiusura dell’attività. “Pensi: ci sono diversi residenti nelle vicinanze dell’osteria del Bocc che hanno avuto il coraggio di inviare segnalazioni su segnalazioni in comune per lamentarsi del rumore che facevano i clienti del nostro ristorante – racconta -. Manco fossimo sui navigli a Milano, roba da matti”.
Il risultato è che ora ad Arcumeggia esiste solo un ristorante. Un tempo i locali erano quattro e i residenti, che oggi sono una sessantina, ricordano di quando il paesino era impraticabile a causa dei turisti, che in tanti ancora arrivano la domenica, ma non come un tempo, quando Marcello Mastroianni veniva a visitare i lavori di artisti che arrivarono tra gli anni 50’ e 60’ in questo agglomerato di case per eseguire affreschi che lo resero famoso nel mondo.
“Resta il rammarico per la chiusura di un’attività che funziona e che dava da vivere ad una famiglia di cinque persone” – conclude Sofia Gallesi, che ha dovuto continuare la sua attività nel fondovalle, a Villa Bozzolo. Ora a chi passeggia per la stradina che ospitava l’osteria, la via degli Allievi, non resta che leggere l’epitaffio appeso sulla finestra del locale: “Dopo cent’anni di onorato servizio…”.

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Chiude il Bocc 4 di 7
Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Febbraio 2009
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