Il dialetto ha dignità di lingua, parola di Pasolini
Organizzata da Regione Lombardia e Piccolo Teatro di Milano, la manifestazione “Volgar’Eloquio” è in programma a Milano dal 5 al 9 marzo
Si moltiplicano gli eventi verso la Giornata mondiale della Poesia targata Unesco, che cade, ogni anno, il 21 marzo. Da segnalare la manifestazione “Volgar’Eloquio”, in programma a Milano dal 5 al 9 marzo, organizzata da Regione Lombardia e Piccolo Teatro di Milano. Un titolo drammaticamente evocativo, quello scelto per il cartellone di incontri e spettacoli sul dialetto in poesia, teatro e musica. Ricorda, infatti, Pier Paolo Pasolini, grande aedo friulano della sua terra avara e aspra. Con il titolo “Volgar’Eloquio”, il 21 ottobre 1975, lo scrittore e poeta tenne una lezione al liceo “Palmieri” di Lecce sulla questione del dialetto (esiste una straziante registrazione audio dell’incontro), o meglio, sulla necessità di dare dignità di lingua al vernacolo. Un messaggio che sarà l’ultimo pubblico di Pasolini, trucidato pochi giorni dopo sul litorale di Ostia, ma soprattutto un approccio lucido e tuttora validissimo, che scende in campo, armi in pugno, contro ogni tentativo di riportare la lingua della comunità a strumento di selezione etnica, esclusiva ed escludente, oppure, nel migliore dei casi, a ripetitiva manifestazione di folclore locale.
(sopra: Pier Paolo Pasolini ritratto da Pino Ceriotti)
Il programma degli eventi è curato da Franco Brevini, professore di Letteratura italiana a Bergamo, responsabile di un laboratorio di scrittura allo Iulm e, soprattutto, curatore di quella inesauribile “summa” della poesia dialettale che sono i tre volumi dei Meridiani Mondadori, uno studioso che certo garantisce la volontà di tenersi alla larga dai luoghi comuni (anche padani) più triti e ritriti. Partenza, il 5 marzo, alle 20.30, con “I Milanes’”, al Circolo Filologico Milanese, itinerario da Manzoni fino a Porta, Tessa, Loi, a cura dello stesso Brevini, per continuare, dal 6 all’8, nello stesso luogo, con “Milano, città dei dialetti”, un recital del grande Piero Mazzarella e di Giulia Lazzarini, mentre il 6 e il 9 marzo sarà l’Arlecchino-Ferruccio Soleri a salire in cattedra. E le serate di poesia dialettale a chi sono affidate? A Franco Branciaroli (il 7, alla Basilica di San Marco), a Marco Paolini (l’8 al Teatro Dal Verme) e a Toni Servillo (il 9 ancora a San Marco). Ma è la “giornata non stop di poesia dialettale”, sabato 7 marzo, dalle 11 alle 16, presso il Piccolo, il cuore dell’iniziativa. Un reading di poeti, come quelli che, alla fine degli anni Settanta, si facevano a Castelporziano. A Milano, tra i tanti, leggeranno loro versi due maestri come il milanese Franco Loi e il romagnolo Tonino Guerra.
A chiudere l’immancabile convegno (il 7 marzo al Teatro Dal Verme) e vari momenti musicali, con Davide Van De Sfroos, Patrizia Laquidara, i Taranta Power e i Teka P. Una chicca della rassegna, inoltre, è il recital di Antonella Ruggiero su canti femminili della tradizione lombarda che, lunedì 9 marzo, proporrà tra le celle e le sbarre del carcere di San Vittore. Qualcosa di simile a ciò che a Varese accade già da qualche anno, in occasione della “Carovana dei versi”.
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