Botte ed estorsioni alla fidanzata, condannato a sei anni

Lei, con problemi psichici, era perdutamente innamorata di lui che, invece, la circuiva e le rubava pensione e stipendio con la violenza

Si è chiuso con la condanna a 6 anni di reclusione e 50 mila euro di risarcimento danni per estorsione, circonvenzione di incapace ed evasione dagli arresti domiciliari il processo di primo grado a carico di Petrit Fhullami, albanese classe 1980, che tra il 2007 e il 2008 aveva stretto un rapporto con una ragazza di Busto Arsizio del 1983 con problemi psichici e che si era perdutamente innamorata di lui. L’accusa è stata portata avanti dal pubblico ministero Valentina Margio che aveva chiesto 9 anni di reclusione mentre il collegio giudicante era presieduto dal giudice Toni Novik.

LA STORIA – Lei aveva perso la testa per quel ragazzo e lui ne aveva approfittato in ogni modo illudendola che quella era una storia d’amore. In realtà l’uomo puntava ai soldi della pensione di invalidità della ragazza fino al punto di sequestrarglielo. La violenza era una componente quotidiana di questa relazione e lui spesso la usava per soggiogarla al suo volere. Grazie ad una delle donne frequentate dal Fhullami la difesa della ragazza, sostenuta dall’avvocato Fausto Moscatelli, è riuscita a provare anche la forte tendenza alla violenza dell’uomo che spesso la pichiava duramente con l’uso di cinghie e bastoni per costringerla a farsi consegnare i soldi della pensione e il magro stipendio che percepiva da un lavoro che aveva trovato grazie all’aiuto delle strutture sociali che la assistono.

IL LIETO FINE –
Dopo mesi di vessazioni, violenze e sottrazioni di danaro la ragazza ha trovato il coraggio di denunciare tutto ai Carabinieri che lo hanno poi arrestato in flagranza di reato. Dopo un periodo di custodia cautelare in carcere, poi, all’uomo erano stati concessi i domiciliari dai quali ha tentato una fuga. Riarrestato e rimesso in carcere, dove tutt’ora si trova, l’uomo ha aggiunto anche l’imputazione di evasione alla sfilza di reati per i quali era già a processo. La difesa, rappresentata dall’avvocato Alberto Talamone, ricorrerà in appello.

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Pubblicato il 11 Giugno 2009
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