Bilancio Camelot, la Lega all’attacco

Si riaccende lo scontro su 3SG, la azienda sociosanitaria partecipata dal Comune di Gallarate. Il consiglio comunale ha esaminato mercoledì i conti dell’azienda, vale a dire il bilancio consuntivo 2008 e il previsionale per il 2009: note critiche da Sinistra per Gallarate e Lega Nord, un’apertura di credito da parte del Pd, soprattutto rispetto alle ipotesi per il futuro prospettate dall’azienda guidata dal presidente Roberto Bosco e dal vicepresidente Franco Liccati, presenti in sala consiliare.

Il carroccio attacca sull’ipotesi del taglio delle rette, senza risparmiare le stoccate in particolare alla componente ex An del PdL. «La Lega – ha esordito Antonio Trecate – è sempre stata favorevole ad una diminuzione delle rette, ma a differenza dei nostri amici dei "fu an" aveva sottolineato la non capacità economica-finanziaria dell’azienda». Il carroccio chiede una razionalizzazione dei costi e sottolinea all’opposto la crescita di alcune voci di uscita nel bilancio: «Le prestazioni professionali e le consulenze messe a bilancio passano ad esempio da 45mila a 94mila Euro, i compensi degli amministratori da 114mila a 205mila». Sono alcune delle voci di bilancio per cui la Lega ha chiesto «specifica documentazione». Ma l’aspetto più sottolineato da Trecate è il ripianamento di bilancio attuato dal Comune, con un contributo di 252mila Euro. «Si è contribuito ad un risultato economico in positivo di bilancio di 164mila Euro, su cui abbiamo pagato le tasse alle casse di Roma».

Cinzia Colombo, della Sinistra, ha criticato il ritardo nella presentazione del bilancio (che non ha consentito di approfondire), ma anche le prospettive dell’azienda: «La scelta di andare verso una Fondazione non è positiva: sappiamo che in Lombardia porta vantagi fiscali, ma il controllo, la funzione di garanzia del consiglio comunale sarebbe molto più ridotto». La Colombo è poi ritornata, come la Lega, sui ritardi nella consegna della documentazione.
Alle voci critiche la maggioranza ha risposto per bocca del (nuovo) capogruppo del PdL Alessandro Petrone, che ha sottolineato che «i verbali sono stati consegnati in tempo» e ha espresso «pieno apprezzamento per un’azienda che sta crescendo. Andiamo avanti spediti verso il nuovo strumento di gestione».
Il Pd, infine, mantiene una posizione di apertura: «Quello indicato dall’azienda – ha spiegato Antonio Pepe – è un progetto che apprezziamo», a fronte di passi avanti dei vari servizi, da quelli per i minori a quelli di domiciliarità. Sulle prospettive future, poi, il Pd chiede di avere informazioni più precise sul progetto di trasformazione in Fondazione, un’idea a cui i democratici guardano comunque con interesse. «Un voto di astensione è un voto responsabile, che nasce dalla condivisione di un progetto, ma è critico sul contesto».
I bilanci sono stati approvati con i voti favorevoli della maggioranza (17), quelli contrari della Sinistra e della Lega (4) e con l’astensione dei tre consiglieri del Pd.