La “bionda di Bosco”, dalla Tansilvania alle vette ticinesi

Loredana Padurean dirige l'hotel Walser e l'ostello di Bosco Gurin. Insegna all'università di Lugano e sta sperimentando un modello di ricerca e di ospitalità turistica

Dalla Tansilvania a Bosco Gurin passando da Lugano e Havard. La storia di Loredana Padurean contiene tutto il fascino dell’avventura e le caratteristiche di un mondo che cambia e può offrire opportunità incredibili. Trentaquattro anni, da cinque vive tra Lugano e il mondo. Si è laureata a Cluj-Napoca, capitale della Transilvania in Romania, in scienze politiche internazionali.
Dopo un breve periodo di lavoro in proprio decise di continuare gli studi per specializzarsi in turismo. "Ho scelto Lugano perché offre uno dei master più prestigiosi in Europa in turimo internazionale e nel 2004 ho iniziato il corso". In quei due anni si è subito distinta e ha conseguito il titolo con lode. L’università, alla fine del corso, le ha offerto di diventare la program manager del master stesso per cui tuttora lavora. Ma la sua esperienza non si ferma lì e inizia un dottorato di ricerca e grazie a una borsa di studio internazionale è stata a studiare ad Harvard e per sei mesi al famoso Mit.
"Mentre ero negli Stati Uniti ho iniziato a pensare a un nuovo modello di managment turistico. Mi serviva un progetto concreto che mi facesse sperimentare in modo diretto alcune idee. La ricerca è fondamentale, ma se non applicata resta troppo astratta. Così quando ho saputo che cercavano nuovi gestori per queste strutture di Bosco Gurin mi sono proposta. Mi chiamano la bionda di Bosco e sono diventata un’attrazione, ma io sono qui per lavoro e per una ricerca universitaria".
Loredana da maggio è la direttrice dell’hotel Walser e dell’ostello di Bosco Gurin. Insieme con un suo collega ha accettato la sfida di misurarsi con la gestione concreta di una struttura turistica.
"A Bosco siamo quasi gli unici a gestire una struttura di ospitalità e questo ci permette di avere un’influenza diretta sull’offerta. In fondo noi siamo la faccia di Bosco ancor più degli abitanti. Siamo un po’ gli ambasciatori del territorio. Quando siamo arrivati abbiamo subito lavorato su due fronti. Da una parte l’importanza di agire in stretto contatto con la comunità, con le istituzioni e dall’altro quello di formare una squadra molto motivata e avviare un nuovo modo di gestire le strutture. Abbiamo subito aperto un info point turistico e la nostra strategia è quella di dare una più ampia offerta turistica a Bosco che vada oltre la stagione invernale in modo da prolungare il ciclo. Lavoriamo sul campo ma con un’attenzione al modello che stiamo proponendo perché ci offra la possibilità di continuare anche l’atttività di ricerca. L’idea è quella di un prodotto integrato che parta dalle reali esigenze del turista. Sono tre verbi il centro del lavoro: arrivare, stare e vivere. Noi dobbiamo fare informazione e permettere alle persone di conoscere Bosco Gurin e di venire qui. Poi dobbiamo gestire bene l’ospitalità e questo è il lavoro diretto dell’albergo, del ristorante e dell’ostello. Infine le persone devono vivere e così dobbiamo fornirgli, oltre il comfort, anche le possibilità di passare dele tempo serenamente con attività. Venire a Bosco è già un’emozione e questo ci aiuta".
Il fascino del lavoro di Loredana è quello di affrontare tutte le difficoltà classiche di una gestione turistica coniugandole con un lavoro accademico. "Io sono molto grata e orgogliosa delle sette persone che lavorano con me. Siamo tutti molto giovani e motivati e questo spirito di gruppo è essenziale. Poi sappiamo che molto della buona riuscita di questo progetto non dipende solo da noi. Un primo problema non semplice è la gestione degli impianti di risalita. Come si fa a fare programmazione turistica se le persone non hanno la certezza del funzionamento di questi? Inoltre noi possiamo lavorare bene a Bosco, ma poi occorre che tutto il Ticino si dia un’immagine più definita e coerente rispetto al turismo. Venezia, Roma non ne hanno bisogno, noi si perché abbiamo tanto da offrire ma se non viene percepito le persone scelgono altre mete".
Loredana ha due grandi passioni: viaggiare e l’alta moda. "Su quest’ultima i miei amici mi prendono in giro perché mi chiedono cosa ne farò delle mie scarpe qui a Bosco". Quanto al viaggiare adesso le mete si restringono alle capanne e ai passi sopra Bosco, ma lo spettacolo della vista da quei posti aggiunge qualcosa a quello dei tanti paesi finora esplorati. Dall’autunno Loredana inizierà anche ad insegnare in un nuovo corso di comunicazione integrata riprendendo così a fare su e giù per la splendida Valle Maggia.

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La bionda di Bosco 4 di 8
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Pubblicato il 31 Luglio 2009
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