Voti e prof di religione, le novità in arrivo
Il regolamento sulla valutazione degli alunni ignora la sentenza del Tar del Lazio. Almeno 6 in tutte le materie per accedere all'esame di maturità
Il professore di religione avrà ancora voce in capitolo nell’attribuzione del credito scolastico. Questa è solo una delle novità (o meglio delle conferme) contenute nel decreto del presidente della Repubblica numero 122, il Regolamento sulla valutazione degli alunni, pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale. Il provvedimento riporta alcuni cambiamenti (come i voti numerici dalla scuola primaria e il ritorno del voto in condotta) che erano già stati introdotti quest’anno e comporta anche importanti novità.
Religione e crediti – Il docente di religione, insieme agli altri insegnanti, contribuirà all’assegnazione del credito formativo, vale a dire quel mezzo punto o punto che gli studenti possono accumulare durante gli ultimi tre anni delle superiori e spendere alla maturità. Una decisione che non tiene conto della recente sentenza del Tar del Lazio che pone invece una distinzione netta tra l’insegnamento della religione e quello delle altre materie.
Maturità – Un’altra novità prevista dal provvedimento riguarda l’ammissione agli esami di stato della scuola secondaria superiore. Come annunciato in precedenza, dal prossimo anno per essere ammessi alla maturità gli studenti dovranno avere almeno 6 in tutte le materie. Verrà dunque meno il meccanismo "storico" che permettava di colmare un’insufficienza in una disciplina con un buon voto in un’altra.
Scuola media – Novità in arrivo anche per la valutazione degli alunni delle medie: dal prossimo anno, il voto finale degli esami di licenza sarà calcolato ottenendo la media aritmetica dei voti conseguiti all’ammissione, nelle singole prove scritte, nelle prove Invalsi (val a dire i due test di italiano e matematica) e nel colloquio. Uscire con il massimo dei voti diventerà dunque più complicato.
Debiti e verifiche – Sono circa seicentomila (il 28,6 per cento) i ragazzi che tra la fine del mese e i primi giorni di settembre dovranno superare lo scoglio delle verifiche di recupero. I ragazzi che nell’anno scolastico hanno riportato delle insufficienze in una o più materie dovranno dimostrare, con una prova scritta o orale, di aver studiato e colmato le precedenti lacune.
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