Acque agitate all’interno del Pdl e tra maggioranza e opposizione

Il coordinatore del Pdl Giuseppe Mazzitelli attacca su tutti i fronti e dice: "Mai più con gli ex An, porremo fine alle danze in consiglio comunale se non si avranno numeri certi e sicuri"

Acque agitate a Vergiate. Dopo la mancata approvazione di una variazione al bilancio in consiglio comunale, si è aperto nuovamente lo scontro interno al Popolo della Libertà tra gli ex membri di Alleanza Nazionale e quelli di Forza Italia, mentre contemporaneamente monta la polemica tra  il coordinatore cittadino del Pdl Giuseppe Mazzitelli e gli esponenti del gruppo di opposizione “Uniti per Vergiate” che hanno chiesto le dimissioni del sindaco Alessandro Maffioli.
 
Mazzitelli smentisce di aver accusato la minoranza di aver ordito “un golpe amministrativo”, dirottando le accuse sul consigliere di Forza Italia Primo Battaglia, responsabile di aver preso accordi con la corrente di An formata da Paolo Tolu e Romina Pintore. A farne le spese l’ormai ex assessore in quota An Giuseppe Raffa, rimosso dall’incarico dal sindaco Maffioli nel giro di due ore.
 
Mazzitelli non risparmia critiche all’opposizione, che aveva accusato il coordinatore del Pdl di aver preso contatti con la stessa minoranza e di aver mosso le acque per far cadere Maffioli: «Per la seconda volta il gruppo politico Uniti per Vergiate mi rimprovera del fatto che io abbia accettato una riunione con loro, anzi più che rimprovero mi sembra una minaccia, della seria “stai zitto tu”. E’ opportuno chiarire le idee: gli unici contatti tra me ed il gruppo Uniti per Vergiate riguardano una telefonata fatta al consigliere Parrino per comunicargli che quanto riportato dalla stampa non corrisponde a quanto da me dichiarato (frutto di un disguido di comunicazione tra Mazzitelli e l’addetto stampa del Comune, ndr): le mie dichiarazioni miravano e mirano ad evidenziare che l’atteggiamento degli ex An non è più tollerabile, mentre la minoranza ha sempre fatto la minoranza – spiega Mazzitelli -. Per quanto riguarda il famoso appuntamento con il gruppo Uniti per Vergiate , preciso che la riunione è stata organizzata dall’ex assessore Castignoli di comune accordo con un consigliere del gruppo Uniti per Vergiate: con lo scrivente non è stato concordato nulla; io ho accettato l’appuntamento per controllare. Il gruppo Uniti per Vergiate le spiegazioni deve richiederle al proprio interno, invece di presentarsi puntualmente come una mannaia ed una minaccia ogni volta che faccio una minima dichiarazione. Per quale motivo il giorno dopo la riunione non hanno pubblicato tutto a mezzo stampa? Si sono tenuti l’asso nella manica, ma se pensano di potermi far stare zitto si sbagliano. Al momento della riunione il gruppo di Forza Italia era rappresentato da ben 4 consiglieri: una maggioranza alternativa era quindi possibile, ma ho confermato la fiducia al sindaco Maffioli. La decisione di andare a casa o meno spetta a noi: dei consigli di Parrino non sappiamo cosa farcene. Ritengo che sia necessario mettere un punto sulle precedenti gestioni che si sono protratte per circa quaranta anni».
 
Mazzitelli poi attacca Paolo Tolu, esponente di spicco di An e componente della frangia che in consiglio comunale ha votato contro la maggioranza: «È la seconda volta che rendono vano il lavoro per convocare il consiglio comunale, con spreco delle poche risorse, per soddisfare personalismi; non è comprensibile che un gruppo non partecipi alle riunioni di maggioranza e poi pretenda di dettare regole e chiedere poltrone e posti da occupare: se dobbiamo convivere con questa situazione è meglio che i vergiatesi tornino alle votazioni, per quello che mi riguarda mai più con gli ex An di Vergiate, artefici delle nostre sventure e delle brutte e magre figure – attacca il coordinatore pidiellino -. Come si fa ad essere nel gruppo di maggioranza e tramare per mandarci a casa? Come si può giustificare un assessore che ha criticato il sindaco in diverse occasioni? Per quanto riguarda i messaggi mandati e che non abbiamo capito, il consigliere Tolu forse non ha capito che dei suoi messaggi non sappiamo cosa farcene, spetta a noi decidere se andare a casa o restare con le  stampelle o meno. Nessuno vuole capire che di sindaco c’è ne uno e poi sono nate questioni personali che si sono ribaltate sul tavolo politico ed amministrativo, sbagliando, ma ogni testa è un piccolo mondo e questo è il risultato che non dipende dalla coalizione, ma dai singoli. Comunque porremo fine alle danze in consiglio comunale se non si avranno numeri certi e sicuri».
 

Il 30 settembre il consiglio comunale si riunirà. Tornerà Ilio Pansini, capogruppo di Uniti per Vergiate, assente nell’ultima seduta: con gli ex di An e con il voto dell’ex assessore Emanuela Marinello la minoranza arriva a quota otto; la maggioranza tenta di ricomporre la frattura con l’ex presidente del consiglio comunale Battaglia (i vertici del partito sono sicuri che si tratti solo di “mal di pancia” e che tutto rientrerà nella normalità): il suo voto è l’ago della bilancia. Può votare con Forza Italia o con l’opposizione per dare la nona decisiva mano alzata che farà restare in piedi la maggioranza o la farà, presumibilmente, cadere.

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Pubblicato il 26 Settembre 2009
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