Al Popolo spazio a sperimentazione e narrazione

Innovazione e sperimentazione teatrale, ma anche teatro di dibattito, occhio aperto sulla contemporaneità: così si può riassumere il programma della stagione 2009/2010 del Teatro del Popolo di via Palestro 5

Innovazione e sperimentazione teatrale, ma anche teatro di dibattito, occhio aperto sulla contemporaneità: così si può riassumere il programma della stagione 2009/2010 del Teatro del Popolo di via Palestro 5 a Gallarate, presentato dalla Fondazione Culturale “1860 Gallarate Città” onlus nella prima delle tre giornate di open days in programma fino a sabato 26 settembre.

Alla sua quarta stagione, il Teatro del Popolo si viene infatti sempre più caratterizzando come centro per l’innovazione teatrale della provincia di Varese e come vera e propria piazza di riflessione e di confronto.
«Andiamo avanti con una proposta di un teatro che è anche spazio di resistenza e di pensiero, in una realtà in cui i luoghi di pensiero sono sempre più rari da trovare» spiega il direttore artistico della Fondazione Culturale Adriano Gallina. «In un teatro piccolo possiamo anche azzardare sperimentazioni che uniscano arte e attenzione ai contenuti, anche di riflessione politica. Spazio dunque al teatro civile, ma anche a nomi e volti noti come Beppe Battiston, Marco Baliani, il Teatro dell’Elfo con "Libri da ardere"». Uno spazio di riflessione aperto con la stagione, ma anche con progetti come l’open day "Luoghi comuni", che faccia del teatro un momento di incontro e di confronto aperto al di là della mera fruizione degli spettacoli. 

Grandi temi andranno in scena al Popolo: dallo sfruttamento dei minori in “Giungla” di Roberto Anglisari alla memoria della guerra di Michele Bottini (“La notte che inghiottì la terra”), dal tema della giustizia con Marco Baliani alla lotta contro le mafie del Nord di Giulio Cavalli, che porta in scena lo spettacolo “A cento passi dal Duomo”. Una stagione che offre molto spazio al teatro di narrazione, con una proposta che è completata dalla presenza al Gassman di Marco Paolini con “La macchina del capo”. Tra gli altri spettacoli, degno di nota è “Montedidio”, prima produzione della Fondazione Culturale con la Compagnia Stabile del Teatro del Popolo, che ha già in programma trentacinque repliche in vari teatri d’Italia.

 
Il programma della stagione si apre sabato 14 novembre proprio con “Montedidio”,. spettacolo tratto dal romanzo di Erri De Luca e presentato in anteprima nazionale lo scorso giugno al festival gallaratese “Via Paal”. Un lavoro, “Montedidio”, che invita a riflettere sull’utopia della crescita
Si prosegue con gli Eccentrici Dadarò e “Lasciateci perdere per la strada” (venerdì 4 dicembre), dove le inquietudini dell’adolescenza divengono un’occasione per ragionare, divertendosi, sul complesso rapporto tra genitori e figli.
Giovedì 14 gennaio il testo di Amélie Nothomb “Libri da ardere” rende, con il Teatro dell’Elfo, la resistenza del pensiero come tema programmatico, mentre giovedì 28 gennaio con Roberto Anglisani e lo spettacolo “Giungla” ci si apre all’impietosa narrazione della barbarie dello sfruttamento dei minori.
Un momento di straordinario teatro giovedì 18 febbraio con “Orson Welles’Roast” di Beppe Battiston, per continuare giovedì 11 marzo con il teatro giornalistico di Giulio Cavalli e Gianni Barbacetto “A cento passi dal Duomo”, che affronta con grande rigore il tema della criminalità organizzata nel Nord Italia.
Venerdì 26 marzo Libera Scena Ensemble offre un ragionamento sulla scienza con “Il Labirinto”, mentre venerdì 9 aprile l’appuntamento è con l’artista e lo spettacolo che hanno influenzato e segnato la storia del teatro di narrazione nel nostro Paese: Marco Baliani propone “Kohlhaas”, da un racconto di Kleist, che invita a riflettere in maniera straordinaria e imperdibile sull’ingiustizia.
La stagione del Teatro del Popolo prosegue sabato 17 aprile con una splendida rilettura di “Edoardo Secondo” proposta da Luciano Colavero con La Fiera e si conclude domenica 25 aprile con una degna celebrazione della giornata attraverso la requisitoria contro la guerra offerta dal varesino Michele Bottini in “La notte che il nulla inghiottì la terra”, narrazione della ritirata di Russia attraverso le pagine, tra gli altri, di Mario Rigoni Stern.
Tutti gli spettacoli avranno inizio alle 21.00. Il costo dei biglietti è compreso tra i 12 e i 15 euro, abbonamento a posto fisso per 10 spettacoli in vendita al costo di 90 euro (80 euro i ridotti).
Informazioni e prenotazioni alla biglietteria del Teatro del Popolo in via Palestro 5 il lunedì dalle 17.00 alle 19.00, da martedì a venerdì dalle 11.00 alle 14.00 e dalle 17.00 alle 19.00, prenotazioni telefoniche da martedì a venerdì dalle 16.00 alle 17.00.

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Pubblicato il 25 Settembre 2009
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