Anno scolastico al via per un milione e trecentocinquantamila studenti

Presentato il nuovo anno scolastico. L'assessore regionale e il direttore dell'ufficio scolastico minimizzano i problemi

"Le polemiche e le turbolenze che stanno precedendo l’anno scolastico che sta per iniziare non hanno motivo di esistere. Stiamo facendo uno sforzo notevole per limitare i sacrifici che saranno comunque ridotti all’essenziale. Se c’è un mondo che ha patito, e sta patendo, meno degli altri le conseguenze della crisi è proprio quello della scuola".
E quanto hanno affermato sia il vicepresidente della Regione Lombardia e assessore all’istruzione, Gianni Rossoni, sia il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale, Giuseppe Colosio, nella tradizionale conferenza stampa per l’avvio dell’anno scolastico 2009 – 2010.
"Anche per quanto riguarda le preoccupazioni per l’occupazione degli insegnanti – ha precisato Rossoni – bisogna ridimensionare l’allarme. L’Accordo sottoscritto, pochi giorni fa, dal presidente Formigoni e dal ministro Gelmini, e recepito ieri dal Consiglio dei ministri, garantisce infatti ai cosiddetti ‘precari annuali perdenti posto’ che lavoreranno per più di 20 ore settimanali in progetti di miglioramento dell’offerta formativa (accompagnamento, recupero e reinserimento degli
studenti a rischio di dispersione, l’inserimento e accompagnamento dei disabili, l’inserimento e integrazione degli studenti stranieri, ecc.) l’integrazione del sussidio di disoccupazione al 100% dello stipendio percepito l’anno precedente, oltre al punteggio, necessario alla progressione
della carriera". "Si tratta – ha aggiunto Rossoni – di un accordo che interessa 1.500/2000 persone, per la cui attuazione abbiamo stanziato 15 milioni di euro, accordo che è stato giudicato positivamente anche da importanti sigle del sindacato".
Il provveditore Colosio ha poi illustrato, con il supporto di molti dati, la situazione del settore della scuola (da quella dell’infanzia alla secondaria superiore) in Lombardia.
Gli alunni sono 1.350.000, 188.000 gli addetti, 8.000 le istituzioni scolastiche, oltre a una rete di servizi (dalle mense ai trasporti) che fanno di questo settore un tassello assai importante per l’economia lombarda. La spesa annuale supera i 7,2 miliardi di euro, l’80% di provenienza statale e
l’altro 20% stanziati da Regione, Province e Comuni. La spesa pro capite per studente è 5.513 euro.
Il settore dell’istruzione secondaria si articola in tre grandi settori: licei, istituti tecnici e formazione professionale.
Facendo entrare, a pieno titolo, la formazione professionale nel percorso di istruzione, la Lombardia ha non solo raggiunto un vero equilibrio tra i tre settori (circe il 30% di alunni
ciascuno) ma ha anche potuto eliminare le grandi sacche di dispersione scolastica. Oggi oltre il 90% dei giovani con meno di 18 anni sta infatti facendo un percorso formativo.
"I nostri corsi di formazione – ha concluso Rossoni – hanno avuto proprio questo grande merito: nel 2002 i ragazzi iscritti erano 600, oggi sono oltre 36.000".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Settembre 2009
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