Centro diurno disabili chiede aiuto: “Servono volontari”

La struttura compie 20 anni e accoglie stabilmente 34 persone, soprattutto minori. Più volte alla settimana apre anche il centro ai non iscritti, ma servono aiuti per mantenere il servizio

Oltre 30 disabili, soprattutto minorenni, 20 anni di storia, 15 dipendenti. Ma per poter fare di più servono altri volontari, altri aiuti, altri sostegni. Sono i numeri e le realtà del Centro diurno disabili (Cdd) di Tradate, gestito dalla cooperativa Arca, struttura cresciuta nel tempo fino a prendere le forme di un vero Centro, che ha ottenuto tale riconoscimento solo lo scorso anno. L’Arca era infatti nata come associazione di genitori che si ritrovavano per lo più il sabato pomeriggio, ma l’impegno è cresciuto negli anni: sono arrivate le convenzioni con i comuni, i contributi, le assunzioni di professionalità, fino alla creazione della cooperativa nel 2007. Dopo solo un anno il riconoscimento di Cdd nel 2008. «L’associazione di volontari esiste ancora – spiega il coordinatore del centro Roberto Franzin -. Ma i volontari sono pochi e non bastano per permettere l’apertura dei servizi anche a coloro che non frequentano il centro tutti i giorni».
 
L’ampliamento di servizi a cui si riferisce il coordinatore è l’apertura del centro, due volte alla settimana e il sabato pomeriggio, ad altri disabili della zona oltre ai 34 iscritti. Il servizio, però, è sostenuto con l’ausilio di volontari perché i 15 dipendenti della cooperativa si devono occupare degli altri disabili che normalmente frequentano il centro. «Cerchiamo volontari – spiega Franzin -, siamo disposti a fare anche della formazione per loro. L’associazione Arca ormai è ridotta a poche persone e non sempre riescono a sostenere questo aiuto. Lasciare morire questa opportunità sarebbe un peccato per tutti, soprattutto considerando le potenzialità del struttura».
 
La sede dell’Arca è in via Monte Nero, nei locali della ex scuola elementare Verga. Occupano tutto il piano terra, tra salone centrale, aule, laboratori, bagni con docce, cucina e palestra. «La vocazione del centro diurno è quella di supporto ai disabili soprattutto minorenni – aggiunge il coordinatore -. Ma il sogno è crescere nei prossimi anni anche per poter ospitare quelli che crescono e inserire coloro che arriveranno, fin da piccoli».
Le attività del centro hanno principalmente due obiettivi: lo sviluppo delle autonomie personali e lo sviluppo delle attività sociali. Il tutto attraverso attività psicomotoria, fisioterapica «ed anche comunicazione aumentativa, che permette, attraverso un linguaggio internazionale, a chi non si può esprimere verbalmente, di poter comunicare con gesti e occhi. È una terapia che applichiamo ad almeno una ventina dei nostri iscritti».
Lavorare in questo campo non è sicuramente semplice: «Gli educatori fanno da collante anche tra genitori e strutture scolastiche – spiega Franzin, 33 anni -. È un lavoro che non è un lavoro. Puoi fare solo questo, non si può fare altro contemporaneamente. Non si entra in ufficio e si va via la sera, è un attività che chiede molto a livello emotivo, che non può non coinvolgere dal punto di vista umano. A volte si vorrebbe scappare, ma il nostro posto è qui con loro».
 

L’Arca ha chiesto inoltre l’accreditamento in Regione Lombradia. Questo permetterebbe l’accesso a nuovi fondi. Finora il sostentamento della struttura avviene tramite le rette che sono pagate dai comuni, in toto o in parte, e dalle famiglie. Oltre naturalmente a donazioni o ad attività come quella che si sta svolgendo in questi giorni: la promozione di una supertombola la cui estrazione dei premi avverrà durante la festa del prossimo fine settimana, 26 e 27 settembre, in programma nell’area feste Lodula di Tradate. «Facciamo questa festa ogni anno e dobbiamo sicuramente ringraziare chi ci sostiene – conclude il coordinatore -. Spero che qualcuno risponda al nostro appello, ce n’è bisogno per fare ancora di più». Per informazioni sulle attività e contatti consultare il sito www.cooplarca.org

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Settembre 2009
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