Gelmini: “Via i prof che fanno politica”

Il ministro attacca i professori in merito alle proteste che stanno scuotendo il mondo della scuola. E annuncia: "Dall'anno prossimo ci sarà un tetto del 30% di studenti stranieri per classe"

In occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico, il Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui risponde ad alcuni degli attacchi che gli sono stati rivolti.
«Via dalla scuola i prof che fanno politica» ha dichiarato, sostenendo che esiste una minoranza di dirigenti scolastici e insegnanti che non condivido la riforma dell’istruzione e disattendono la sua attuazione, ad esempio mantenendo il modulo anche se è stato abolito con il passaggio al maestro unico prevalente. «Se un insegnante vuol far politica deve uscire dalla scuola e farsi eleggere. Quella è la sede per le sue battaglie, non la cattedra» ha rincarato, cercando di troncare le polemiche sorte nell’ultimo periodo. Ma, con la protesta dei precari e la manifestazione annunciata dal Pd, questo primo giorno di scuola sembra portare con sé nuove tensioni. «Rispetto chi contesta ma sono convinta che si tratti di un numero molto limitato di persone», dichiara ancora la Gelmini, convenendo che le manifestazioni degli ultimi giorni siano espressione di un disagio reale, che va rispettato.
Un disagio però, sentito da pochi, «rispetto ai tanti genitori e studenti che non si vogliono più accontentare di una scuola mediocre». Una posizione, la sua, che intende mantenere. «Dopo un anno, dalla sinistra, non ho sentito proposte ma solo invettive contro il governo: se necessario, quindi, andremo avanti da soli» ha assentito, prima di commentare il comportamento del suo predecessore, Giuseppe Fioroni. «Credo che ormai Fioroni debba scegliere se fare il responsabile istruzione del Pd, e quindi lavorare per il bene della scuola italiana, oppure fare politica punto e basta. Nessuna sorpresa se lui gioca una partita in vista del congresso del suo partito ma non usi la scuola come strumento della contesa tra Franceschini e Bersani. La scuola non può essere il luogo della protesta della sinistra e della Cgil».
Sugli insegnanti di religione sono assolutamente d’accordo con il Vaticano" ha poi aggiunto il ministro. "A loro vanno grantite le stesse condizioni degli altri insegnanti, e credo che l’ora di religione debba avere pari dignità rispetto alle altre materie. L’Italia non può non riconoscere l’importanza della religione cattolica nella nostra storia e nella nostra tradizione".
Infine una stoccata sulla questione immigrati. "Dall’anno prossimo ci sarà un tetto del 30% di studenti stranieri per classe" ha spiegato a Mattino 5. "In alcuni casi la presenza è del 100%, e questo certo non favorisce l’integrazione. Stiamo studiando gli aspetti tecnici di un provvedimento per introdurre questo tetto, e ci sarà anche una nuova materia, l’educazione alla cittadinanza e alla Costituzione".

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Pubblicato il 14 Settembre 2009
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