Il calvario in attesa dell’operazione

La drammatica testimonianza di un anziano in lista d'attesa per un'urgente operazione di prostata e la risposta del direttore Bergamaschi

Scrivo a nome di mio padre….O. S. residente a cittiglio (VA)
Dal mese di luglio siamo in ballo per un problema alla prostata. Dopo essere stati al pronto soccorso di cittiglio, è stato necessario l’inserimento del catetere.
Abbiamo fatto una visita specialistica immediatamente presso il dott. F. nel suo studio a Ispra, il quale subito dice che deve essere operato.
Cerchiamo un altro parere da parte di un  Urologo. Ci siamo rivolti pochi giorni dopo al Dott. M. direttamente nel suo studio a Varese, il quale diagnosticava da operare!! Subito redige la sua richiesta da presentare all’ospedale di Varese.
Due giorni dopo allo sportello dell’ospedale di Varese, viene fissata la data…il 19 novembre 2009.
Da luglio fino ad oggi 4 settembre 2009, mio padre è stato portato in prontosoccorso a cittiglio altre 3 volte
..da prima per il catetere che sembrava non fosse montato bene…poi per forti dolori e insopportabili bruciori e il pronto soccorso dice che loro più di tanto non possono fare, dicendoci di portarlo noi al pronto soccorso di Varese…. il 25 agosto a Varese è stato cambiato nuovamente il catetere con tutti i disagi e sofferenze. Da allora non ha avuto un momento di pace dai dolori, fino a questa mattina chè nuovamente al pronto soccorso di cittiglio perchè non riesce nemmeno più a sedersi e ha continui dolori insopportabili….Chiamando il 118 stamane per farlo portare immediatamente all’ospedale di Varese, ci sentiamo rispondere che loro non possono farlo e che non vi sono lettighe disponibili perchè bisogna prenotarle.
Ma allora cosa siamo….persone o animali da cortile?…40 anni di lavoro e versamenti obbligatori per morire semplicemente perchè non vi è cooperazione fra ospedali?
Mi rivolgo a voi, perchè sembra proprio che l’ospedale di Varese sia diventato sordo ai reali bisogni di un cittadino.
D’accordo non c’è solo lui a essere bisognoso e questo non lo escludo….ma parlo anche per altri che poveretti chissà cosa stanno passando in questo momento.
E’ possibile che nel terzo millennio vi sia ancora bisogno di far valere i prorpi diritti e difendersi con la dentiera? Perchè non gli è rimasto altro!!
BASTEREBBE CHE ANTICIPASSERO L’OPERAZIONE…D’ALTRA PARTE SI TRATTA DI URGENZA…NON SI PUO’ CORRERE A CHIUDERE LA STALLA QUANDO ORMAI I BUOI SONO SCAPPATI. LASCIAMO ALLORA CHE UN POVERETTO MUOIA…PERCHE’ L’UROLO DELL’OSPEDALE PIU’ DI UN TOT NON PUO’ OPERARE? SE IL PROBLEMA PROSTATA E’ IL MALE DEL SECOLO…ALLORA PERCHE’ NON VI SONO PIU’ STRUTTURE AD ACCOGLIERE IL BISNES?



La risposta del direttore generale dell’Azienda ospedaliera dr Walter Bergamaschi

Gentile Signore,
ho letto con molta attenzione la Sua segnalazione e ben comprendo il
disagio che Suo padre si trova ad affrontare, dal momento che portare un
catetere è sicuramente molto fastidioso e spesso doloroso, come Lei scrive.

L’intervento è stato programmato per il 19 novembre prossimo in
considerazione dei criteri in uso nella nostra organizzazione, che
prevedono la precedenza per le patologie oncologiche.

Durante la stagione estiva, per permettere al personale di usufruire delle
ferie, la programmazione delle sedute operatorie ha dovuto subire una
contrazione. Dalla fine di settembre verrà ripristinato il programma
ordinario con conseguente aumento del numero degli interventi chirurgici.

I miei migliori saluti.

Dott. Walter Bergamaschi
Direttore Generale A.O. "Ospedale di Circolo e Fondazione
Macchi

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Settembre 2009
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