L’Europa delle piccole imprese parte da Varese
All'insubria si è svolto un affollato convegno sullo Small Business Act, la norma europea che vuole dare priorità ai piccoli impenditori del continente
In una nazione il cui tessuto economico è basato sulle piccole e medie imprese, ha un valore storico la “costituzione” della UE su questo fondamentale settore industriale, costola di tutta Europa: la Small Business act, la risoluzione che disciplina il cambiamento legislativo di mentalità sulle agevolazioni alla produzione europea, partendo dal principio “think first small”, innanzitutto pensare al piccolo, e tendendo ad uniformare in tutta Europa una serie di norme che dovrebbero “spianare la strada” alle piccole imprese.
Una costituzione, adottata nel giugno 2008 e contenente anche un "decalogo delle cose da fare" che ha tre priorità: una maggior facilità di accesso al credito, una maggior facilità di accesso ai finanziamenti europei e nazionali, la possibilità di affrontare appalti nazionali ed europei, finora preclusi ai piccoli imprenditori.
Ora, quello che manca è l’informazione, e una diffusione vera tra le nazioni appartenenti alla Ue e tra gli imprenditori, europei e italiani, che produca il cambio di mentalità necessario. Per questo università e associazioni di piccoli imprenditori si sono mosse per “diffondere il verbo”. E per farlo, sono partiti da Varese. “L’Unione europea e gli Enti locali per le piccole e medie imprese: lo Small Business Act e la semplificazione” è il titolo scelto per il primo di una serie di seminari che attraverserà il nord Italia e sconfinerà persino in Svizzera.
L’evento di Varese è il primo di un ciclo di seminari su proposte di semplificazione legislativa e amministrativa, organizzati dalla Commissione Europea presso Università del Nord Italia e del Canton Ticino. A Varese, con l’università dell’Insubria e la collaborazione di Api, in una tavola rotonda che ha visto coinvolti, sotto la moderazione del direttore della prealpina Giancarlo Angeleri, molti protagonisti di questa trasformazione annunciata: dal Preside della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi dell’Insubria Matteo Rocca al vice Presidente CONFAPI e Presidente CONFAPI Varese Franco Colombo, dal rappresentante milanese della Commissione Europea Matteo Fornara al Direttore di Unioncamere Veneto Gian Angelo Bellati, oltre a molti altri.
«Non so se sono più arrabbiato del fatto che l’Europa si sia accorta solo ora di noi o contento perchè finalmente se ne sono accorti sono accorti – scherza Franco Colombo a margine dell’iniziativa – Non posso però che essere contento della concretizzazione di quel che è stato il punto di partenza per l’associazionismo delle piccole imprese: una agevolazione ad un tessuto economico che è fondamentale per la società ma che ha più problemi di altri ad imporsi. E oggi il compito è diffondere il più possibile queste informazioni».
«Questa genere di collaborazioni tra università, isttituzioni e imprenditori prevede un presupposto fondamentale: la presa di coscienza che le pmi sono ossatura portante del territori, e che università e piccole imprese non possono che interagire, ognuno con la sua mission – ha rilanciato Rocca Due motori dello sviluppo che sarebbe assurdo non si parlassero». Ora il ciclo di seminari prosegue il suo corso. A Varese però la lezione è imparata.
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