“L’Informazione continuerà ad uscire anche nel 2010”

Scene da una crisi editoriale. Figlia dei tempi, forse, ma i riflessi sono sinistri: "Ho subito pressioni" denuncia il direttore Marcora, "mi hanno detto: se da te scrive questo o quello ti tolgo la pubblicità"

"L’Informazione" continuerà a uscire anche nel 2010. Non sa dire bene come, in che formato, o con quante pagine, ma Gianluigi Marcora è deciso. Nell’incontro pubblico organizzato presso la Fondazione Bandera (e Luigi Bandera è uno dei vecchi amici della sua impresa editoriale che ha ricordato con affetto), il direttore del periodico di Busto Arsizio e della Valle Olona, vera "bacheca pubblica" della politica, dello sport, del folclore, dell’economia, ha usato il cuore più che la testa. Dichiaratamente. Prima di lasciare la parola alla cinquantina di intervenuti per il confronto ha voluto dire fuori dai denti alcune verità.

Il fatto è che nel 2009 la pubblicazione ha conosciuto una crisi sul versante degli introiti pubblicitari e dei contributi istituzionali, quello fondamentale nonostante vendite e abbonamenti siano cresciuti. Una crisi che Marcora si rifiuta di attribuire al solo contesto economico generale. "Nomi e cognomi", parole severe, qua e là forse anche troppo, quelle del direttore, verso chi ha lasciato L’Informazione  all’asciutto, o per meglio dire con l’acqua alla gola. Ma anche tanti pubblici grazie a chi ancora sponsorizza, "al buio" come dice lui.
"Una serata antipatica" premette Marcora al suo numeroso uditorio: ed è il suo uno sfogo irrituale e certo insolito nel mondo dei media, frutto certo di un profondo travaglio. Di una paura più che per se stessi, per la creatura che si porta avanti dal 1980: nata come Busto Sport, "ai tempi con una prognosi infausta di sei mesi di vita", poi cresciuta, espansa con La Scelta, e dal 1995 per tutti, bustocchi e valligiani, L’Informazione.

"A febbraio-marzo ho cominciato a sentirmi solo" confessa il direttore. Le aziende fin lì sempre pronte a rispondere (e sponsorizzare) dicevano di procrastinare. "Ma non è solo la crisi. Ho avuto pressioni" denuncia. "Se scrive questo o quell’altro ti tolgo la pubblicità. Ho perso degli sponsor, e me lo hanno detto chiaramente, per questo. Ma noi ospitiamo tutti, purchè con un giusto contraddittorio. È dal confronto che emerge la verità".
A sfilacciarsi sono stati poi rapporti diversi ma importanti: con il mondo del commercio, laddove in passato erano sempre stati eccellenti (Marcora cita Giorgio Broggi ad esempio); con il Comune di Busto Arsizio, che fin qui aveva coperto le spese di distribuzione delle copie dei quattro speciali annui; con Gorla Minore, che non intenderebbe più dare contributi; con le Poste.
L’autore del recente libro "Fatti Miei" ricorda che alla presentazione del volume il sindaco lo etichettò, non si sa quanto scherzosamente, come un rompiscatole. Che Marcora ammette di essere, ma a fin di bene. "Alla fine qualcosa dal Comune è arrivato: una settimana fa…" E quando il cielo pareva nerissimo, in tanti altri si sono fatti nuovamente avanti, aiutando L’Informazione a coprire almeno in parte le spese.

Il direttore vuole salvare la rivista, più che per sè, per quanti ci lavorano: si fa un vanto d’essere in regola con i pagamenti e di non avere debiti o arretrati. Commuovendosi poi fino alle lacrime, ricorda di "aver lasciato liberi i ragazzi" (la squadra di collaboratori), "ma nessuno se ne è andato". Non vuole saperne di mettersi in mano alle banche con un prestito. "Potremo al più ridimensionarci sul numero di pagine, Ancora non so come, a costo di uscire solo con la testata e l’editoriale, ci saremo anche l’anno prossimo. Non voglio pietismi, ma che la gente ci dia una mano, senza L’Informazione la città è all’oscuro" dice con lo slogan del settimanale "e cercare di farci tacere – si sorrida pure – non serve a nessuno".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Settembre 2009
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