L’Italia concorda: “Cancellara ci ha rotto i piani”

Da Ballerini a Basso spiegano gli azzurri spiegano la sconfitta: «Le azioni di Fabian hanno fatto saltare la tattica e sfiancato molti corridori». Cunego: «Dato tutto, non è bastato»

Franco Ballerini finisce il suo Mondiale assediato da taccuini e telecamere tra il pullman che ospita l’Italia e la sua ammiraglia. Non sorride, il ct toscano: è deluso ma neppure si strappa i capelli perché, come ripetono i suoi ragazzi «vincere sempre non si può, e in corsa ci sono fior di campioni».
Il “Ballero” non vuole sbilanciarsi in giudizi «perché voglio prima rivedere la corsa: in televisione non si è capito tutto quello che è successo» (e va detto che la regia elvetica è stata tutt’altro che impeccabile in parecchie occasioni) però prova a spiegare quello che è successo in casa Italia. «Abbiamo ancora una volta avuto addosso la marcatura di tutte le altre squadre e inoltre è ancora toccato a noi limitare la fuga dei dieci che era arrivata a 11’ di vantaggio. Lo abbiamo fatto bene, mettendo quattro uomini nel secondo gruppo e facendoli lavorare per provare a far spendere energie agli altri. Poi è arrivato Cancellara e con la sua azione ha messo in crisi tanta gente: Basso, Valverde, Cunego e forse anche se stesso. Abbiamo anche dovuto fare i conti con le gambe, provando a sfruttare quello che avevamo a disposizione, con Ivan e Pozzato che in precedenza avevano fatto bene in progressione ma Fabian ha cambiato le carte in tavola». Su Cunego, mancato nel finale, il ct non getta la croce: «Alla fine ha cercato di fare il massimo ma si vede che prima aveva speso molto. E poi lasciatemi dire che Evans è stato bravissimo». In conclusione spiega: «Volevamo rendere dura la corsa, ma una squadra da sola non può riuscirci; certo però sono sereno perché quello che abbiamo preparato alla vigilia era comunque un piano adeguato».
Damiano Cunego, subito dopo il traguardo, è dispiaciuto ma non disperato: «Ho fatto il meglio che potevo, e vale per tutti noi. Ma nel finale ho proprio fatto fatica a tenere sull’ultima salita anche perché nel tratto precedente siamo dovuti volare a sessanta all’ora per non perdere terreno. Si sa che Evans va forte: è stato bravo. Io sono consapevole di aver dato tutto ma tutti ci aspettavano e vincere sempre non si può. Quindi posso solo dire che ci rifaremo».
I due varesini, Garzelli e Basso, si sono visti meno di quanto si sperasse. «Non so come siano andati gli ultimi chilometri – spiega il besanese – ma posso assicurare che da parte nostra abbiamo dato il massimo. Purtroppo per molto tempo nessuno si è voluto esporre, così è toccato ancora all’Italia muoversi e lavorare».
«Ovviamente non siamo soddisfatti: eravamo qui per vincere e non ci siamo riusciti – dice invece Ivan – L’Italia ha tenuto in mano a lungo la corsa ma nel finale ci è sfuggita: io dovevo far selezione dura sull’ultima Acquafresca per far scattare Cunego a metà salita ma quell’azione di Cancellara ha scompaginato tutto. Comunque sono contento per Cadel Evans: due podi al Tour, terzo all’ultima Vuelta, se lo meritava perché è davvero forte».
Infine i giudizi di due grandi del passato, Mario Cipollini e Davide Cassani. «Una bella corsa vinta meritatamente da Evans – dice il Re Leone campione nel 2002 – Peccato per l’Italia che ha corso bene ma nel finale non è riuscita a chiudere». «Credo che Cancellara abbia fatto saltare i piani di molti – spiega il romagnolo, ora commentatore Rai – Italia compresa. Gli azzurri hanno corso molto bene nella prima parte, si era creata una situazione abbastanza favorevole, ma le azioni del bernese hanno ribaltato tutto lo scenario e non a nostro vantaggio».

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Pubblicato il 27 Settembre 2009
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